Ai dieci siti rilevati attraverso il sorvolo di elicottero dal Reparto Operativo Aereonavale della Guardia di Finanza, ritenuti pericolosi sotto il profilo ambientale, si sono aggiunti 36 opifici in cui è stata verificata la regolarità degli scarichi delle acque di vegetazione derivanti dalla lavorazione delle olive.
Le attività di verifica hanno coinvolto, oltre al Reparto della Finanza, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale, mentre l’Ufficio Circondariale Marittimo ha tenuto costantemente monitorato le foci ed il litorale.
Su 5 dei 10 siti rilevati, sono tuttora in corso indagini ed approfondimenti. Per uno sono state accertate violazioni ed è stata informata l’Autorità Giudiziaria, mentre per i rimanenti quattro è stato verificato il ripristino delle condizioni anomale rilevate e documentate dal Roan. Per quanto riguarda i frantoi, invece, sono state solo sei le violazioni amministrative contestate. Per la maggioranza di essi all’esito delle verifiche è risultato che le sanze sono state consegnate a ditte autorizzate e che le acque di vegetazione sono state accumulate in idonee vasche ed utilizzate per la fertirrigazione, nel rispetto delle procedure di legge.
Per il prossimo futuro si è convenuto di focalizzare ulteriormente l’attenzione al torrente Vibrata.