Era stato lo stesso amministratore a chiedere, infatti, senza passare per il consiglio di amministrazione, l’annullamento della delibera del Consiglio comunale nel quale era stato approvato il Pef senza i crediti inesigibili per il periodo 2007-2009 nel quale la Team aveva esercitato la riscossione di oltre 1 milione e 300mila euro.
Ranalli, infatti, riteneva ci fosse stato “eccesso di potere per difetto di istruttoria e travisamento dei fatti, in quanto il Comune non aveva inserito nel piano economico e finanziario del servizio di igiene urbana i crediti inesigibili”, inserendo anche la “violazione della normativa secondo la quale tra i costi del servizio vanno considerati anche i mancati ricavi derivanti dai crediti inesigibili”.
Ma entrambe le motivazioni sono state respinte dal Tar e dichiarate inammissibili “per carenza di interesse a ricorrere”.
“L’eventuale accoglimento del ricorso, ossia l’annullamento della delibera gravata nella parte in cui non è inserito il recupero dei crediti inesigibili”, ha chiarito, infatti, il Tar nel dispositivo, “non determinerebbe l’esito sperato dalla società ricorrente, ossia la corrisponsione da parte del Comune che incassa il gettito tariffario per il servizio di igiene urbana delle somme relative ai crediti inesigibili dichiarati dalla concessionaria”.
In altre parole la Team avrà sempre e comunque titolo al pagamento del corrispettivo pattuito con il Comune per il servizio reso indipendentemente dall’ammontare della tariffa stabilita dal Comune e della sua effettiva riscossione.
“Sono soddisfatto della sentenza che mette fine ad una querelle durata fin troppo”, ha detto il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, “con un dibattito sterile che ha portato via troppo tempo e distolto sia il Comune che la stessa Team. Quello dei crediti inesigibili è un tema attuale ed importante che ha coinvolto l’intero paese, tanto che il Governo ha posticipato i tempi alle società di riscossione per esercitare la loro attività. Cosi come altro tema attuale è la dichiarazione di reale inesigibiltà dei crediti non essendo sufficiente una semplice certificazione per imporre ai cittadini di pagare due volte la stessa tassa. La normativa è in evoluzione, vedremo cosa fare in futuro. Bene ha fatto questa amministrazione a non inserire i crediti inesigibili nella tariffa facendo valere le proprie ragioni e i propri diritti”.