“Il ripetersi di eventi calamitosi che hanno investito il territorio della provincia di Teramo negli ultimi anni” si legge nella nota di convocazione dei sindaci ”impone maggiori azioni di prevenzione da parte delle amministrazioni territoriali competenti e un’adeguata risposta alle emergenza tramite una corretta pianificazione delle operazioni da mettere in campo”.
La pianificazione deve partire dal livello comunale, come previsto dalle normative in materia, in ragione della sua maggiore “prossimità” al territorio e diretta conoscenza delle sue criticità, ma ad oggi risulta che solo un terzo dei Comuni del teramano ha provveduto alla redazione dei piani comunali di emergenza e ancora meno sono gli enti che hanno reso pubblici questi strumenti sui propri siti Internet.
“La nostra Provincia” commenta l’assessore alla Protezione Civile, Vincenzo Falasca “ha avviato la fase di pianificazione di propria competenza ma è fondamentale l’apporto di ciascun Comune, sia per l’individuazione e l’analisi dei concreti rischi esistenti sul territorio, che per l’acquisizione dei dati indispensabili alla pianificazione provinciale. Infine è vale la pena di ricordare che, da legge, nei nuovi piani regolatori è obbligatorio l’individuazione della microzonizzazione delle aree a rischio e la conseguente previsione delle aree attrezzate da mettere a disposizione dei cittadini in caso di calamità”.