Teramo. Dopo il blitz de Le Iene e la replica del Presidente, Antonio Forlini, il Forum H2O attacca il Ruzzo: “invece di minacciare querele ‘preventive’ nei confronti della stampa la Ruzzo Reti garantisca trasparenza consentendo gli accessi agli atti richiesti mesi fa. Nel merito della contaminazione risponda su diverse questioni che abbiamo sollevato da tempo”.
Per il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua la risposta del Ruzzo che minaccia di adire alle vie legali contro Le Iene che stanno girando un servizio sulla questione della captazione delle acque dai Laboratori del Gran Sasso e della contaminazione da diclorometano suscita “in noi un moto di indignazione. Infatti la Ruzzo Reti si permette di parlare nonostante sia da mesi inadempiente proprio sulla trasparenza”.
“Ho chiesto accesso agli atti – spiega Augusto De Sanctis, attivista del Forum H20 -sul caso al Ruzzo via PEC lo scorso 18 dicembre 2016, tre mesi fa. Non ho ottenuto risposta. Invece la ASL di Teramo, solo dopo un tira e molla, lo ha concesso, come d’altro lato è d’obbligo sulla base delle norme sulla trasparenza in materia ambientale (D.lgs.195/2005). Lo stesso ha fatto la Prefettura di L’Aquila. Circa 15 giorni fa ho anche sollecitato la Ruzzo Reti telefonicamente lasciando il mio recapito ma non è accaduto nulla. Ora ho dovuto interessare della questione il Difensore Civico regionale. Come mai la Ruzzo Reti non fa vedere le carte sul caso? Per quanto riguarda la mancata comunicazione alla popolazione di quanto accaduto a fine agosto 2016 la Ruzzo Reti ‘dimentica’ che la Regione Abruzzo ha dovuto addirittura dichiarare l’emergenza e che la captazione da quel punto è stata sospesa per 4 mesi dalla ASL. Secondo la Ruzzo Reti i cittadini non devono conoscere neanche questi aspetti? In realtà le leggi in materia di potabilità e trasparenza dicono il contrario, sia il D.lgs.31/2001 sia il D.lgs.195/2005″.
Tante dubbi e poche risposte per il Forum H20 che vorrebbe conoscere il parere della Ruzzo Reti sulla conformità del punto di captazione ai laboratori rispetto ai requisiti di legge, in particolare l’Articolo 94 del Testo Unico dell’Ambiente, Decreto legislativo 152/2006, per quanto riguarda la Zona di Tutela Assoluta e la Zona di Rispetto che dovrebbero esserci attorno.
“L’Istituto Superiore di Sanità ha messo nero su bianco che non vi è conformità. Lo abbiamo scoperto solo grazie alla pubblicazione, da parte della stampa e non certo dalle autorità, di una lettera del 2013. La Ruzzo ha da dire qualcosa in merito? Ovviamente attendiamo risposte nel merito dei molti altri punti sollevati sul caso sull’argomento a cui le Autorità non hanno dato finora alcun seguito”, conclude.