Teramo. Lunedì 9 gennaio Salvatore Parolisi potrà incontrare sua figlia per la prima volta da quando si trova in carcere: questo quanto ha riferito l’avvocato della famiglia Rea, Marco Capone.
“L’incontro avverrà senza che siano rispettate tutte le procedure preparatorie, come stabilito dall’ordinanza del Tribunale per i minori di Napoli, ha detto ancora Capone, secondo il quale “questo incontro danneggerà la famiglia e la piccola”.Intanto è stato svelato il giallo del Dna su slip e unghia di Melania Rea, proprio alla vigilia della chiusura delle indagini preliminari: per il Ris le tracce di dna maschile e femminile trovate sull’indumento intimo appartengono alla vicina di casa di Folignano e al figlio di quest’ultima. La sera prima del delitto, infatti, Melania e Salvatore erano stati a cena proprio dai vicini e la donna aveva tenuto in braccio il bambino. Inoltre è stato accertato che la traccia di Dna femminile trovata sotto l’unghia dell’anulare di Melania è dell’estetista di Somma Vesuviana dalla quale la donna si era recata poco prima dell’omicidio. Gli accertamenti fatti dai carabinieri del Ris si aggiungono a tutti quelli già consegnati sul Dna di decine di persone che nei giorni precedenti il delitto hanno avuto a che fare con la giovane mamma. Nelle prossime ore inoltre dovrebbe rientrare la perizia disposta di recente sul pc di Ludovica, la soldatessa amante di Parolisi: alcuni giorni fa i magistrati teramani avevano sequestrato il computer dell’ex allieva nella stanza della caserma romana in cui la soldatessa è stata trasferita e hanno fatto prelevare anche alcune lettere scritte alla donna da quando il caporal maggiore è rinchiuso nel carcere di Castrogno. I primi accertamenti avrebbero evidenziato la presenza di file ritenuti interessanti dagli stessi inquirenti, tra cui messaggi che non sarebbero stati mai consegnati.