Tortoreto, truffa delle case vacanza: denunciato un marchigiano

quagliozziTortoreto. Appetibili appartamenti per le vacanze, con vista mare, a prezzi concorrenziali, da visionare e prenotare (con relativa caparra) sul web. La truffa degli appartamenti per vacanze, emersa e raccontata la scorsa estate a Tortoreto, ora ha anche un responsabile. I carabinieri della locale stazione, infatti, dopo una lunga e laboriosa indagine, hanno denunciato con l’accusa di truffa aggravata un uomo di Visso (Macerata), S.Z. di 37 anni, con precedenti specifici. L’uomo, finto agente immobiliare, dai modi gentili e affabili, al momento è irreperibile, ma nella scorsa estate avrebbe truffato una trentina di turisti (soprattutto famiglie), ai quali aveva affittato (dietro il pagamento di una caparra, tra i 200 e i 500 euro per ciascun caso) degli appartamenti fantasma. O meglio, gli alloggi per trascorrere le vacanze al mare (in prima fila), esistevano, ma non era nella materiale disponibilità del finto mediatore, abile nel reclamizzare gli appartamenti e nel raggirare gli ignari turisti. Tutte le operazioni avvenivano sul web: dalla pubblicità degli appartamenti, alla definizione delle trattative e dai pagamenti in anticipo, che avvenivano contro strumenti elettronici. Il raggiro, però, veniva scoperto solo nel giorno nel quale i vacanzieri mettevano piede a Tortoreto e scoprivano che il mediatore li aveva raggirati e che oltre ad non esserci traccia dell’appartamento per trascorrere le ferie, si sarebbero dovuti organizzare per trovarne uno diverso, pagando altri soldi. Per alcuni turisti, la vacanza a Tortoreto si è trasformata in un vero e proprio incubo, sopratutto per coloro che avevano prenotato la casa per la settimana centrale di agosto. Secondo quanto accertato dai carabinieri, le truffe denunciate sono state una trentina, operazione questa che avrebbe consentito al 37enne di incassare tra i dieci e i 12 mila euro. Le operazioni, da un punto di vista contabile, venivano regolate attraverso il pagamento che i clienti facevano su carte di credito o con postepay. Strumenti di pagamento anonimi, ma che attraverso i dati forniti dai turisti truffati hanno consentito di accertare che dietro alla truffa delle casa fantasma (alcuni episodi erano stati raccontati in agosto da cityrumors) c’era sempre la solita persona.

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