Dopo il fallimento stabilito il 17 febbraio scorso, il Baccanale, locale di tendenza situato all’inizio dei Tigli e chiuso dall’inizio di gennaio, sarà messo all’asta con un prezzo base fissato a 136.150 euro. Il giudice fallimentare Giovanni Cirillo ha infatti fissato al 9 maggio la data di consegna delle proposte che, se dovessero non arrivare, verrà posticipata con un abbassamento delle cifre per rilevarlo.
Aperto in pompa magna nel novembre 2013 dalla società formata in origine da Giuseppe Paterna, driano De Remigis e Bruno Randi, il locale che aveva all’attivo dapprima 23 dipendenti, scesi a 15 prima di incontrare anche il loro malcontento (vedi foto con lo striscione di protesta) quando a seguito di un’assemblea societaria cui non si presentarono i soci venne decretata la sua chiusura, era considerato uno dei ritrovi più in della città.
Ma la fortuna non deve aver girato ad un bar che voleva essere allo stesso tempo, panetteria, luogo ideale per pause pranzo e per aperitivi di tendenza. La cifra importante, dunque, stabilita, dalla perizia come base per l’asta, di certo non riuscirà a saldare il passivo accumulato con dipendenti e fornitori.
Dallo scorso 5 gennaio, dunque, il locale è chiuso per la risoluzione del contratto di affitto con la società che lo aveva rilevato prima del suo fallimento. E nonostante abbia subito dei danni a seguito delle scosse del 18 gennaio scorso, la Immobiliare Sant’Atto, che è la proprietaria delle mura, ha già effettuato i lavori necessari per ripristinarne l’agibilità.