La chiusura del pontile era ormai nell’aria, quasi inevitabile. Così il Comune di Roseto ha deciso di transennare l’accesso alla passeggiata perché la struttura deve essere sottoposta ad un attento sopralluogo per verificare lo stato di conservazione che lascia molto a desiderare.
Negli ultimi anni la situazione è notevolmente peggiorata, con pezzi di cemento che si staccano con assoluta facilità, si sbriciolano sotto l’azione dell’usura del tempo e dell’incuria. I tondini di ferro utilizzati per il calcestruzzo e la realizzazione delle paratie sono letteralmente esplosi e in diversi tratti si sono formati dei veri e propri spuntoni che potrebbero ferire i malcapitati. Uno dei cancelletti laterali, a causa della salsedine, non ha più i cardini di sostegno.
Qualcuno passeggiando potrebbe finire inavvertitamente in acqua. Di qui, dunque, la decisione del Comune di transennare l’ingresso al pontile. Servono almeno 300mila euro per recuperare la struttura, diventata negli anni il simbolo del turismo rosetano, raffigurata nella cartoline di un tempo e che ancora oggi sono in circolazione.
Il vice sindaco Simone Tacchetti è stato chiaro: il pontile resterà chiuso sino a quando non verrà eseguito un attento sopralluogo da parte dei tecnici dell’Ente. Bisogna verificare anche la tenuta dei pilastri che le correnti marine hanno “spogliato” del cemento di superficie.
In più di 30 anni sono stati eseguiti solo piccoli interventi di manutenzione. In realtà il pontile necessità di un’opera di recupero importante. Esiste un progetto fatto realizzare dalla precedente amministrazione comunale che prevede l’eliminazione di tutto il cemento laterale, sostituito da pannelli trasparenti che oltretutto alleggeriscono la struttura. Sarebbe un’idea da rispolverare.
Era stato chiesto anche l’intervento della Regione ed era stato invitato il governatore Luciano D’Alfonso ad un sopralluogo per sincerarsi personalmente dello stato in cui versa il pontile. Sopralluogo che però non c’è mai stato. Così come non sono mai arrivati i fondi che inizialmente proprio la Regione aveva promesso. Ora però non si può più perdere altro tempo.