Si sono tenuti questa mattina nella chiesa di Santissima Maria dell’Assunta, a Tortoreto, i funerali di Demetrio di Silvestre, l’artigiano di 56 anni ucciso e poi carbonizzato alle pendici del Monte Ascensione oramai 4 mesi fa.
Amici, parenti e conoscenti hanno preso parte al rito funebre.
Una cerimonia funebre nella quale sono riecheggiate le parole del parroco, padre Gregorio.
“La morte è libertà dell’anima ha detto durante l’omelia”, chi si è macchiato del delitto non ha Dio nel corpo. Nel caso di Demetrio si sono accaniti martoriando il corpo”. Il parroco ha usato parole di conforto per i familiari (la moglie Genni e il figlio Gianmarco), ringraziando coloro che hanno voluto dare l’ultimo saluto al piastrellista “la vostra presenza qui è la testimonianza che Demetrio ha lasciato un segno nel vostro cuore”.
In tanti si sono stretti al dolore della famiglia, che porta soprattutto nel cuore il dolore e la sofferenza per una vicenda che presenta al momento tanti lati oscuri. Dal movente, alle ragioni dell’omicidio e dall’identità di coloro che hanno dapprima ucciso e poi cercato di disfarsi del corpo del povero artigiano di Tortoreto. Persona descritta come un grande lavoratore. I resti di Di Silvestre, ciò che è stato recuperato sul Monte dell’Ascensione, sono stati poi tumulati nel cimitero di Tortoreto.
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