“Nella Sup” spiega l’assessore provinciale Vincenzo Falasca “si registra un’inversione di tendenza da parte dei Comuni: un’attenzione nuova al territorio e alla sua conservazione, totalmente in linea con gli obiettivi del nuovo Piano territoriale in alcuni casi, come quello di Pineto, gli enti locali mostrano coraggio e decisione nell’operare delle scelte che incentivano una nuova cultura dello sviluppo”.
Castiglione Messer Raimondo ha presentato a revisione lo strumento urbanistico vigente. Fra gli adeguamenti proposti, quelli per delimitare le aree a rischio idrogeologico individuate dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Abruzzo, per la ridefinizione delle aree residenziali di nuovo impianto e delle aree agricole nel rispetto della normativa del Piano territoriale, per l’adeguamento della normativa tecnica in riferimento al recupero del patrimonio edilizio. Questa operazione ha comportato una riduzione delle aree trasformabili a fini residenziali che sono state riportate alla destinazione agricola. Ora sarà compito del Comune adeguarsi o contro-dedurre ai rilievi formulati dalla Provincia al fine di ottenere il definitivo parere di compatibilità con il Piano Territoriale Provinciale.
Nella stessa seduta, la Sup ha esaminato e dichiarato compatibile la variante parziale al Piano Regolatore del Comune di Pineto per le trasformazioni nel territorio extraurbano. Questo strumento regola le trasformazioni edilizie ed urbanistiche di tutto il territorio esterno ai centri urbani, mirando a conservare i caratteri ambientali ed agricoli dei suoli, incentivando il recupero dei manufatti rurali esistenti, disincentivando, invece, la realizzazione di nuovi interventi edilizi.
Inoltre, la sezione Urbanistica ha dato il parere di compatibilità ad una variante alla zona P.E.E.P. di Montepagano, alla realizzazione di un sub-comparto residenziale a Cologna Spiaggia e a un Piano di Recupero in via Veneto del Comune di Giulianova: in quest’ultimo caso è previsto il recupero edilizio e funzionale degli edifici esistenti di proprietà degli Istituti Riuniti di Teramo da realizzarsi attraverso la loro demolizione e ricostruzione con conservazione delle facciate principali come prescritto dalla Soprintendenza.