“Uno strumento che avrà un grande effetto alla luce degli ultimi eventi e soprattutto se verrà aiutato da misure aggiuntive, secondo il nostro punto di vista fondamentali”. C’è grande ottimismo da parte del presidente del Collegio dei Costruttori Aniem di Teramo, Fiorenzo Polisini, che commenta in maniera positiva l’avvio del così detto “sisma bonus”, grazie alla firma del decreto attuativo da parte del ministro Graziano Del Rio.
Considerato l’impatto che hanno avuto gli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e l’efficentamento energetico in questi anni, il nuovo strumento potrebbe dare una nuova spinta al settore edile, grazie alle detrazioni premianti che dal 70% delle abitazioni possono arrivare fino all’85% per i condomini.
“Il nuovo sistema”, spiega Polisini, “ruoterà attorno alle classi di rischio, dalla A+ fino alla G. Per accedere allo sconto fiscale, il proprietario di un immobile in zona di rischio 1, 2 o 3, praticamente in tutto il nostro territorio, dovrà incaricare un professionista di valutare la situazione esistente dell’immobile e stimare la classe di rischio, la valutazione sarà realizzata in maniera rapida. A seconda dell’incremento conseguito con gli interventi realizzati, sarà possibile ottenere lo sconto fiscale:?senza variazioni di classe ci si ferma al 50%, con il miglioramento di una classe si arriva al 70%, mentre con un doppio salto si sale fino all’80%, considerando un ammontare massimo di spesa pari a 96mila euro l’anno per ogni unità immobiliare. Per le parti comuni dei condomini ci sarà uno sconto extra pari al 5 per cento”.
Una procedura analoga sarà prevista anche per i capannoni per i quali non sarà necessaria la diagnosi preventiva, ma si potrà accedere allo sconto del 70% semplicemente intervenendo su alcuni elementi considerati critici. Tutte le detrazioni, infine, potranno essere spalmate in cinque anni.
“La partenza del sisma bonus”, conclude Polisini, “ rappresenta un importante passaggio sulla strada della prevenzione contro il rischio sismico, purché supportata da ulteriori accorgimenti. Per stimolare questi interventi, infatti, le detrazioni da sole non bastano, vanno coinvolti e sensibilizzati gli istituti di credito ma soprattutto per le fasce più deboli andrebbero previste anche percentuali a fondo perduto, altrimenti una buona norma rischierebbe di rimanere tale solo sulla carta”.