Solita tecnica, solito modus operandi: saturazione dello sportello bancomat con ossiacetilene e forse anche con della polvere da sparo, innesco elettrico probabilmente con una candela per auto e poi l’esplosione per sventrare la cassaforte.
Erano le 4 di questa notte quando è scattato l’allarme alla filiale della Banca Tercas di Mosciano Sant’Angelo, su viale Crispi, lo stradone principale del paese. Una forte detonazione che ha di fatto aperto come una scatoletta di tonno la cassaforte del bancomat, distruggendo oltretutto parte dei locali che ospitano l’istituto di credito.
Sul posto poco dopo sono arrivate la pattuglia dell’Italpol, la vigilanza privata, e quella dei carabinieri della locale stazione, in attesa dell’arrivo dei militari del reparto scientifico per acquisire elementi che in qualche modo possano indirizzare le indagini. Acquisite anche le immagini della videosorveglianza. Per quanto riguarda il bottino, non è stato ancora quantificato.
Ma venerdì pomeriggio sembra che la cassa forte sia stata caricata con non meno di 50mila euro. Quindi, anche se ci sono stati prelievi nelle successive 24 ore e parte delle banconote è andata distrutta a seguito dell’esplosione, la banda potrebbe essere riuscita a portare via tra i 20 e i 30mila euro.
Si tratta del quinto colpo in poco più di 3 mesi ai danni della Banca Tercas, 4 ai bancomat di Tortoreto Alto, Campo a Mare di Roseto, Scerne di Pineto e Mosciano, mentre un furto era stato messo a segno alla filiale di Cologna Spiaggia.
In questo caso i ladri non usarono l’ossiacetilene per entrare nella banca e portarono via una cassettiera vuota. Per quanto riguarda i colpi ai bancomat, secondo gli investigatori è quasi certo che ad agire sia sempre la stessa banda. E ci si chiedi anche perché nel mirino sia finita solo la Banca Tercas.