Martinsicuro. Prima il sit-in di protesta, poi la vigilanza assicurata al giudice Marina Tommolini, sia sotto casa che nei suoi spostamenti verso il luogo di lavoro. Sarà stato un caso, certo, ma dopo la presa di posizione di diversi tra giudici e magistrati, che ieri sera hanno presidiato in maniera simbolica l’ingresso del condominio, in via Colombo a Martinsicuro, dove vive il gip del tribunale di Teramo (oggetto di un atto intimidatorio venerdì notte), oggi il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha definito, nei particolari, quelli che saranno le forme di tutela e di protezione e beneficio della Tommolini.
Da parte del prefetto c’è stata la rassicurazione su questo punto, visto che la prima riunione (che si era svolta lunedì mattina), era servita per pianificare la strategia e per reperire forze umane e fondi per garantire la sorveglianza personale al giudice e al maresciallo De Cicco. In poche parole, prima di rendere operativa la strategia andavano verificate alcune cose. La sorveglianza sarà assicurata dal personale del ministero, con l’ausilio nei controlli dei carabinieri e della polizia. Ma è altrettanto vero che i due episodi che si sono verificati lunedì, prima l’introduzione di due persone nel cortile del condominio di via Colombo, dove vive la donna, e il sit-in dei colleghi della Tommolini, abbiano in qualche modo accelerato le varie procedure. Nel frattempo, coperte da uno stretto riserbo, proseguono le indagini per capire chi possa esserci dietro il doppio attentato incendiario di venerdì notte. La competenza, come è noto, è passata alla procura di Campobasso, come prevede la legge.
Sit-in promosso da Forza Nuova davanti al tribunale di Teramo. “Pochi giorni prima del doppio attentato incendiario”, si legge in una nota, era stata acquisita per tre ore dalla Procura di Teramo la testimonianza dettagliata del magistrato dott. Paolo Ferraro, in merito alla denunciata “presenza di sette esoterico sataniche a partire dall’esercito, le possibili connessioni e coperture, il coinvolgimento di magistrati, avvocato, e psichiatri arruolati, le indicazioni relative alla inquadrabilità del fenomeno in un contesto più amplio, che lascia intravedere rapporti e intrecci tra massonerie, satanismo, poteri deviati, aldilà delle correlazioni con il “caso” Melania Rea. E sono stati depositati dati e banca dati che illustrano altresì ascendenze internazionali con utilizzo di tecniche e strumenti elaborati in ambiti militari e dei servizi”. Intimidazioni a giornalisti, silenzio della stampa ufficiale e una miriade di piccoli fatti fanno da corollario, oltre alle intimidazioni e persecuzioni subite dal detto ultimo magistrato. E’ dovere di tutte le forze politiche e sociali e delle libere associazioni di cittadini, far sentire presto e forte la propria voce a Teramo per proteggere la magistratura che crede e pratica la legalità costituzionale repubblicana ed adempie con coraggio al suo dovere. Occorre proteggere tutti coloro che si battono in difesa delle nostre libertà. L’ attacco ennesimo, particolarmente grave, sembra inquadrarsi in una strategia volta a coprire, per poi portare a compimento, un silenzioso percorso, studiato e progettato a tavolino, del quale abbiamo prove logiche, dirette ed indirette, e ormai troppo ampie conferme documentali e politico culturali. Invitiamo alla democratica mobilitazione comune tutti i cittadini Venerdì 25, dalle ore 10.30 in poi davanti al Palazzo di Giustizia di Teramo, senza distinzioni ideologiche obsolete, per una nuova trasversale difesa delle libertà, della legalità e dei valori comuni, e per un progetto nuovo politico economico e sociale contro poteri forti ed occulti che praticano strategie criminali .