Teramo, scontri tra ‘rossi’ e ‘neri’: chiesti ventidue rinvii a giudizio

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Teramo. Nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Teramo sugli scontri avvenuti in città tra le due fazioni opposte di destra e sinistra, sono ventidue i giovani, di età compresa tra i 19 e i 26 anni, per i quali è stata inoltrata la richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione, rissa, lesioni personali, porto illegale di armi.

L’indagine era stata avviata a seguito dell’episodio avvenuto alla vigilia di Natale del 2009, davanti ad un locale di Villa Pavone, che aveva portato all’accoltellamento di tre giovani di sinistra per mano di coetanei della fazione opposta. Un episodio che aveva scatenato un clima di violenza in città, inducendo addirittura il Prefetto ad istituire una contestatissima, poi ridimensionata, “zona rossa” in tutto il cento storico.

Quattro i fatti principali contestati ai componenti delle due fazioni, riconducibili da un lato al gruppo degli skinhead-neofascisti, dall’altro ad “Azione antifascista Teramo”. Tra questi, l’assalto al bar di via Carducci dove si riuniscono i giovani di destra, con tanto di cestini dei rifiuti, coltelli e tombini usati come armi.

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