Non un passo indietro ma un modo per dimostrare maturità e responsabilità, nel rispetto di tutti, senza però rinunciare alle garanzie di sicurezza. Dopo il positivo incontro avuto con il Prefetto di Teramo, il Comitato genitori Delfico torna a chiedere all’amministrazione provinciale di dare concretezza alla volontà di collaborazione, più volte espressa a parole, riguardo l’esibizione della documentazione completa della struttura di piazza Dante. La richiesta di accesso agli atti presentata due mesi fa, infatti, è rimasta ancora inascoltata, con la motivazione un po’ traballante della consegna della documentazione alla Procura a causa l’esposto presentato in passato dagli stessi genitori.
Dopo l’incontro avuto con l’ingegnere Nicolino Rampa, che dal 2014 ha analizzato per conto della Provincia il Delfico senza tuttavia poter fare un progetto di miglioramento sismico poiché manca un necessario approfondimento di una struttura che appare decisamente complessa nel suo insieme, i genitori hanno avuto solo alcune risposte alle ben più numerose domande poste.
Nonostante i lavori effettuati in somma urgenza, dopo la scossa del 30 ottobre, infatti, è apparso strano che non ci sia stata una scontata consultazione tra Provincia, l’ingegner Rampa e coloro che hanno svolto i lavori, con la conseguente necessità di porre rimedio ad errori fatti nel posizionamento delle catene (realizzato senza un idoneo progetto e in mancanza di calcoli strutturali), con il completamento delle opere previsto in estate, la cui esigenza è dovuta anche alla carenza di manutenzione ordinaria effettuata negli anni.
Inoltre le particolari problematiche presenti nell’edificio che, come ricorda il Comitato ha una vulnerabilità sismica di 0,46, non ha sistemi di sicurezza sufficienti e aggiornati, manca del servizio antincendio con l’impianto elettrico non revisionato da 10 anni, insieme ad una ancora non adeguata preparazione degli studenti riguardo alle procedure di evacuazione, non lasciano tranquilli i genitori, visto anche la particolarità storica della scuola che non può rientrare, così come previsto dalla normativa, nella classificazione prevista dalle schede Aedes che la pongono nella categoria A.
E se a questo si aggiunge l’allarme lanciato dalla Commissione Grandi Rischi, è chiaro che la paura dei genitori è più che comprensibile. Per questo continua ad essere pressante la richiesta del Comitato per la ricerca di siti alternativi (musp, dislocazioni in sedi sicure, turnazione con altre scuole). Così come l’impegno a realizzare a scuola un servizio di supporto psicologico per gli alunni che risentono in maniera particolare di questo forte stress e corsi di formazione specifici per conoscere le esatte procedure da seguire in caso di emergenza.
In attesa sempre di poter accedere alla documentazione completa della scuola.