Una lettera al Prefetto di Teramo e ai deputati e senatori abruzzesi per chiedere l’impegno per far adottare delle misure immediate e straordinarie a favore delle imprese e dei professionisti flagellate da maltempo e sisma.
A seguito degli eventi calamitosi che hanno messo in ginocchio le attività del territorio provinciale, l’Api di Teramo sottolinea quanto sia importante una rapida adozione di interventi ad hoc per consentire alle aziende di tirare il fiato e rimettersi in condizioni di riprendere le proprie attività. Sospensione delle imposizioni previdenziali e fiscali a carico di aziende e professionisti e velocizzazione degli iter burocratici per la riattivazione delle aziende sono le prime mosse da compiere, sebbene occorrano anche misure specifiche per far recuperare alle imprese, che non rientrano nel cratere del sisma, i danni indiretti subiti.
Secondo l’Api, infatti il calo del giro di affari si attesta addirittura all’80%, con milioni di euro di danni dovuti in particolare all’interruzione di energia elettrica. Per questo gli ammortizzatori sociali dovrebbero essere dati alle aziende di tutte le tipologie, dal turismo, alla manifattura, al commercio, che hanno fortemente risentito delle ultime eccezionali calamità naturali.
“Chiediamo alle Amministrazioni Locali”, si legge nella nota, “di prevedere da subito una immediata sospensione, se non uno sgravio totale o parziale, di tutti i tributi locali diretti e indiretti nonché la sospensione di tutte le rate dei finanziamenti in corso. A seguire, dopo la fase emergenziale, studiamo insieme l’introduzione di una fiscalità produttiva con modelli innovativi e soprattutto su nuovi modi di pensare e utilizzare la leva fiscale (diversi dalla ‘zona franca’, per definizione immobile, statica), per creare interesse, in una situazione dinamica, alle imprese e ad altri soggetti economici, sociali e culturali che vorranno investire nelle nostre zone in modo da rilanciare il sistema imprenditoriale del territorio, rendere il nostro territorio attrattivo verso nuovi capitali attraverso una detassazione da applicare sul reddito prodotto nelle zone di insediamento”.