Il primo cittadino ha immediatamente convocato la maggioranza e i dirigenti scolastici per fare un immediato punto della situazione e decidere il da farsi. Dalla relazione è emerso che per i due edifici scolastici non vi è alcun danno ma ci sono indicatori rischio sismico, comunque basso, in caso di scosse di intensità molto elevata.
Gli alunni che frequentano le due scuole a partire dal prossimo 6 febbraio saranno ricollocati nelle altre scuole del territorio, evitando così che l’anno scolastico, già penalizzato, possa essere perso. Nel frattempo l’amministrazione giuliese dovrà programmare interventi di adeguamento antisismico chiedendo un mutuo, forse alla Cassa Depositi e Prestiti.
“Dalla relazione dei tecnici”, ha puntualizzato Mastromauro, “emerge che le scosse non hanno provocato alcun danno ai due edifici. Tuttavia gli indicatori di vulnerabilità sismica certificati da tecnici incaricati sono 0,01 per la “Pagliaccetti” e 0,053 per la scuola di Colleranesco. Minimi, quindi, considerando che il valore è compreso tra 0 e 1, però sufficienti in una zona a sismicità bassa come la nostra. Ma c’è un ma. La Commissione Grandi Rischi ha sottolineato, come è noto, da ultimo con nota del 25 gennaio scorso, che la sequenza sismica non è in esaurimento. Insomma, la cautela è d’obbligo e le precauzioni secondo me non sono per niente eccessive”.
Il sindaco dunque ha illustrato la necessità di trasferire gli alunni in edifici con indici di resistenza sismica adeguati. Attivato subito un tavolo di lavoro, coordinato dal vicesindaco Nausicaa Cameli, del quale fanno parte le dirigenti scolastiche e i rappresentanti dei genitori per individuare le soluzioni per consentire la ripresa delle attività a partire da lunedì 6 febbraio.
“Faremo gli interventi”, ha aggiunto il sindaco, “E’ però necessario che dal Governo si preveda un allentamento del Patto di stabilità, misura indispensabile per ogni ente locale per fronteggiare le spese che questi interventi comportano”.
Il capo della Giunta Comunale lancia anche l’idea di realizzare un campus scolastico, ampio, funzionale, con spazi verdi, palestre, biblioteche e aree di aggregazione collocato in una zona strategica, facilmente accessibile. E l’area migliore sarebbe in via Cupa.
Intanto, c’è un punto di domanda che aspetta una risposta: come mai l’edificio accanto alla Pagliaccetti che ospita l’Istituto Professionale per l’industria e artigianato statale (Ipias) che presenta delle lesioni resta aperto. Gli indici di sicurezza sono certi? La competenza in questo caso è però della Provincia.
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