Teramo. Il perdurare delle alte temperature nel mese di settembre e nei primi giorni di ottobre ha incrementato il livello aromatico delle uve del territorio teramano dando ottimi risultati qualitativi. Bilancio eccellente, dunque, per la vendemmia di quest’anno, anche se dal punto di vista quantitativo le aziende locali fanno sapere che si è riscontrata una flessione di circa il 30%.
E’ quanto afferma la Coldiretti Teramo nel sottolineare che la vendemmia 2011 si è conclusa in alcune zone in anticipo anche di un paio di settimane e, in linea con la tendenza nazionale, è stata la più scarsa di sempre, ma di ottima qualità come conseguenza di uve sane in cui gli aromi si sono concentrati a causa del caldo record e della ridotta piovosità di settembre (mese tra i più caldi dal 1800, dopo quello del 1987).
“Il caldo e la siccità hanno consentito un’ottima maturazione polifenolica – ha detto l’enologo Matteo Silvestri dell’azienda Castellotti di Roseto -, mentre per quanto riguarda la quantità abbiamo riscontrato una diminuzione sensibile, di circa il trenta per cento, rispetto allo scorso anno”, come hanno confermato anche i responsabili di Barone Cornacchia di Torano: “Il microcilma tipico del nostro territorio garantisce una qualità piuttosto stabile negli anni, per quanto riguarda la vendemmia quest’anno abbiamo riscontrato una riduzione nella quantità di circa il 30%, ma nel contempo la qualità è stata eccellente”.
“La resa è stata ridotta rispetto allo scorso anno di circa il 30% – ha spiegato Giuliano Maurizi dell’impresa Tavoletti Lidia e Amato di Controguerra – i bianchi sono stati meno profumati a causa delle escursioni termiche mentre i rossi hanno mostrato una qualità superiore”stesso risultato per la Cantina di Colonnella i cui enologi hanno riscontrato “una flessione della resa di circa il 16%, ma un’eccellenza nella qualità grazie alle alte temperature di cui le uve hanno potuto beneficiare», mentre Luisa Pompili della Frontenac di Martinsicuro ha spiegato che «la gradazione zuccherina è stata molto buona e, nel contempo, la flessione della quantità è dovuta alle uve che sono risultate piuttosto asciutte”.