Teramo, sindacati sul piede di guerra per il Decreto Terremoto

Il DL 189 del 2016 contenente “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016” prevede la sospensione dei pagamenti dell’imposta sui redditi dal 01 gennaio 2017 con l’intento di “disciplinare gli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”, rendendo così più consistenti le buste paga dei lavoratori residenti nei comuni del cratere.

Le modalità di attuazione però dello stesso decreto rendono molto difficoltosa tale possibilità, come denunciano Fiom Cgil e Fim Cisl di Teramo, producendo l’effetto che “soltanto i lavoratori dipendenti di aziende domiciliate fiscalmente nei comuni del cratere possono accedervi, escludendo dal beneficio tutti coloro che, nonostante risiedano nel cratere stesso, lavorino in azienda ubicate al di fuori, a prescindere dai danni riportati dall’abitazione di ciascuno”.

A fare oggi le spese del decreto sarebbero lavoratrici e i lavoratori di un’azienda del settore pubblico domiciliata in uno dei comuni del cratere: “La AUSL n.4 di Teramo che, dando una lettura del Decreto difforme dagli altri sostituti di imposta domiciliati nei comuni del cratere, e difforme anche dall’interpretazione che dello stesso ha dato la Regione Abruzzo, ha respinto le domande di sospensione delle ritenute IRPEF avanzate dai lavoratori dipendenti della AUSL e residenti nei comuni del cratere. La scrivente Organizzazione sindacale chiede ai parlamentari abruzzesi ed in particolare ai parlamentari teramani di adoperarsi perché dal Decreto vengano rimosse tutte le “ombre interpretative” che rendono impossibile cogliere l’obiettivo di un reale ripresa economica dei territori, e agli Enti come la AUSL di Teramo, domiciliati nei comuni del cratere, di svolgere un ruolo cerniera e non di ostacolo tra istituzioni e cittadini, che possa essere il segno di una solidarietà concreta con i lavoratori che vada al di la dei meri proclami”.

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