Alba Adriatica. Almeno otto coltellate, al collo, all’addome e alle mani. Una furia ceca, originata forse da motivi passionali, scoppiata dopo pochi istanti che l’uomo era salito nell’auto della donna, in via Gorizia. E’ stato il dramma della gelosia quello che è andato in scena questo pomeriggio, poco dopo le 16, nel centro di Alba Adriatica. William Adamo, 59 anni, originario di Iglesias, in Sardegna, e conosciuto in città per la sua attività di commerciante (assieme ai figli gestiva un negozio sul lungomare a Villa Fiore, oltre al banco al mercato), ha ucciso a coltellate l’ex moglie, dalla quale era separato da circa un anno e mezzo, Maria Rosa Perrone, 52 anni, a sua volta commerciante.
Il tutto è avvenuto davanti agli occhi, attoniti, degli figlio autistico della coppia. I due si erano dati appuntamento e si sono incontrati in strada, in via Roma. L’uomo è salito sull’auto della moglie (con il figlio a bordo), forse per chiarire alcune questioni. Un particolare, però, non può passare inosservato: Adamo (nella foto) con sé aveva un coltello da cucina da 15 centimetri, a testimonianza forse che qualcosa nella sua testa aveva già maturato. Appena l’uomo è salito sul mezzo della donna (una Suzuki Swift di colore rosso), la discussione è subito degenerata. Il commerciante ha estratto il coltello e ha cominciato a colpire a ripetizione la Perrone, che ha tentato di difendersi, ma è stata raggiunta da diversi fendenti, uno dei quali (quello al collo), si è rivelato fatale. Alcuni passanti, sentendo le urla provenienti dall’auto, hanno immediatamente avvertito i carabinieri, e una pattuglia del radiomobile diretti dal maresciallo Luigi Colazzo. L’uomo è stato bloccato ancora con il coltellaccio in mano, mentre la donna è stata soccorso da un’ambulanza della Croce Rossa di Alba Adriatica ed è stata trasportata all’ospedale di Sant’Omero. Qui sono sorte delle complicanze, per via di una emorragia interna e dopo due ore di agonia, è morta, mentre stava per essere trasferita a Teramo, e dopo essere stata sottoposta ad un intervento chirurgico. Nel frattempo, il fermo di Adamo è stato trasformato in arresto per omicidio pluriaggravato. Il commerciante, ora, in pensione, è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica sono dirette dal sostituto procuratore Bruno Auriemma. I due coniugi (con i quattro figli) vivevano ad Alba Adriatica da anni, dove lavoravano nel mondo del commercio ambulante, e gestivano (almeno il marito e i figli più grandi) anche un negozio di pelletteria sul lungomare Marconi, in prossimità della pineta. La coppia si era trasferita ad Alba Adriatica nel 1984, da Roma, città di origine della donna (anche se nata a Tunisi). La coppia si è dedicata, sin da subito, alle attività commerciali, come ambulanti (i due figli maggiori della coppia hanno un banco al mercato, il terzo è studente universitario) per poi successivamente aprire un negozio (aperto solo in estate), che il marito pare volesse mettere in vendita. La prima abitazione della famiglia Adamo è stata sul lungomare Marconi, angolo via Abruzzo, dove hanno vissuto per diversi anni. Poi, dopo la separazione, Maria Rosa abitava in via dei Tgli.
Emergono nuovi particolari. Che l’omicidio dell’ex moglie Maria Rosa Perrone fosse premeditato e’ dimostrato da un elemento importante. William Adamo, da ieri in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, aveva infatti pronta la valigia con i panni. Sapeva, infatti, di finire in carcere dopo aver commesso il delitto ed all’arrivo della pattuglia dei carabinieri di Alba Adriatica sul luogo dell’accoltellamento della donna, in via Gorizia, ad Alba Adriatica, Adamo non ha opposto resistenza lasciando cadere a terra il coltello da cucina utilizzato per infierire sul corpo della ex moglie che poi e’ morta all’ospedale di Sant’Omero per una grave emorragia. L’uomo di 59 anni, commerciante in pensione, si trova ora in carcere a Teramo.
Quattro finora le aggravanti contestate: vincolo familiare, efferatezza, porto abusivo di arma da taglio e i futili motivi. William Adamo ha ucciso per gelosia. Lo ha fatto chiaramente intendere nel momento in cui e’ stato arrestato. E’ l’unico movente che ha guidato la mano assassina dell’uomo che non si rassegnava all’idea che la donna non volesse piu’ tornare a vivere con lui dopo un anno e mezzo di separazione. Adamo si era recato a piedi all’appuntamento con la ex moglie in via Roma, ad Alba Adriatica. Qui era salito in auto con lei ed il figlio ventenne autistico per parlare quando poi e’ scattata la follia omicida dell’uomo che, dopo un accesa lite, ha sfoderato dalla manica del giubbotto il coltello appuntito infierendo sul copro della donna. La scena e’ stata notata da due passanti uno dei quali ha anche tentato di bloccare l’uomo dando l’allarme ai carabinieri.
Domani l’autopsia. La perquisizione della scorsa notte coordinata dal capitano della compagnia di Alba Adriatica, Pompeo Quagliozzi, a casa di William Adamo ha dato esito negativo. Il coltello utilizzato per assassinare l’ex moglie Maria Rosa Perrone, la commerciante ambulante trucidata con 10 coltellate su varie parti del corpo domenica pomeriggio, non appartiene ad un set da cucina. Il coltello acuminato, di cui Adamo dovra’ spiegare agli inquirenti la provenienza, e’ stato sequestrato come e’ stata posta sotto sequestro anche l’auto della donna dentro cui si e’ consumata la tragedia davanti agli occhi del figlio autistico fatto sedere sul sedile posteriore. La Suzuki Swift rossa sarà ispezionata dagli investigatori. Tracce ematiche sono presenti sia fuori che sulla tappezzeria dell’utilitaria. Maria Rosa Perrone era madre di quattro figli avuti tutti con Adamo. I primi tre sono giovani adulti ben inseriti socialmente e lavorativamente, l’ultimo invece soffre di problemi di autismo e viveva con la madre che lo assisteva 24 ore su 24. Adamo sara’ ascoltato dal sostituto procuratore della Repubblica Bruno Auriemma probabilmente gia’ nelle prossime ore per la convalida dell’arresto e l’interrogatorio di garanzia. L’ex commerciante in pensione non ha ancora nominato un difensore di fiducia. L’autopsia sul corpo di Maria Rosa Perrone sarà effettuato con ogni probabilità già domani dal medico legale Gina Quaglione che stabilirà quali dei fendenti e’ risultato mortale. Testimoni chiave saranno soprattutto i due coraggiosi cittadini che sono intervenuti per fermare l’assassino ma altrettanto importante sarà la testimonianza dei familiari della donna e dei conoscenti per ricostruire i rapporti precedenti al delitto che intercorrevano tra gli oramai ex coniugi.