Il complesso del Delfico che ospita le diverse scuole in Piazza Dante è una struttura adeguata per accogliere più di 600 persone tra studenti e personale? A chiederlo è il comitato spontaneo Melchiorre Delfico che, dopo gli ultimi eventi sismici e l’allarme della Commissione Grandi Rischi, pur ribadendo la propria vicinanza a tutte le istituzioni e confermando la volontà di una fattiva collaborazione con esse, torna ad interrogarsi sulla sicurezza di un edificio che, già dopo la scossa del 24 agosto aveva mostrato non poche problematiche.
In una nota inviata al presidente della Provincia, al Prefetto, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco, al Commissario per la ricostruzione, al sindaco e al dirigente scolastico, il comitato ricorda come a seguito dell’incontro avuto con i responsabili dell’immobile è emerso come l’edificio del Convitto Melchiorre Delfico raggiunga un indice di vulnerabilità dello 0,46 e che secondo le affermazioni del tecnico non è stato possibile acquisire al 100% la conoscenza né, quindi, accertare il possibile comportamento della struttura. Tale incertezza non avrebbe reso possibile la predisposizione del progetto di miglioramento sismico mentre si è ancora in attesa dell’intervento sull’ultimo piano che dovrebbe permettere di risolvere la problematica del ribaltamento delle pareti verificatasi dopo il sisma del 30 ottobre e che ha reso necessari interventi di somma urgenza per evitare crolli di pareti e solai.
Inoltre, secondo il Comitato, le prove di evacuazione effettuate prima delle vacanze natalizie hanno evidenziato numerose criticità non ancora risolte ed anche una incapacità da parte degli studenti e del personale docente e non docente di gestire a livello emotivo situazioni di panico e di emergenza.
Per questo è stato chiesto di provvedere subito alla verifica dell’immobile con personale specializzato in edifici storici e con esperienza adeguata, andando oltre le verifiche a vista ma effettuando controlli più dettagliati. Inoltre il comitato invita le istituzioni a predisporre con immediatezza adeguate misure alternative e preventive, sia pure provvisorie, per far terminare l’anno scolastico senza ulteriori interruzioni e rischi, prendendo in considerazione anche la possibilità di una turnazione degli studenti in un’altra struttura idonea nel territorio comunale o in uno vicino.
“Queste problematiche”, conclude il Comitato, “non sarebbero oggi sul tavolo se la soluzione dei MUSP fosse stata praticata fin dagli eventi sismici del 24 agosto e 30 ottobre come da noi più volte sostenuto”.