Cinquanta persone fra autisti e pompieri, otto frese trasportate su sei camion, generatori di corrente, pale da neve e viveri: una macchina della solidarietà che si è mossa dalla Svizzera, per la precisione dal Canton Ticino, e in poche ore ha raggiunto, nell’Abruzzo martoriato dall’eccezionale nevicata della settimana scorsa e dal terremoto, prima la patria della ceramica, Castelli, poi la vicina Pietracamela, nel teramano.
“Ci sono cumuli di neve fino a 4 metri, abbiamo fatto presente a uno dei volontari che abbiamo coinvolto, e lui ha risposto ‘ma io sul Gottardo sposto anche cumuli di 10, che problema c’è?”.
A raccontare com’è nato, in poche ore grazie al tam tam sulla rete, il ‘Convoglio solidarietà Ticino in Abruzzo’ è Danilo Cau, originario della Sardegna, titolare di una piccola ditta di trasporti non distante dal confine italiano.
“Non sono mai stato in Abruzzo, ma per noi lavorare in mezzo alla neve è normale. E non ci abbiamo pensato due volte”.
Il primo dei tre convogli in azione è partito all’alba di sabato 21 e sta rientrando in queste ore in Svizzera.