Teramo, sette rinvii a giudizio nel processo Teleco

tribunale_teramoContinuerà ad occupare ancora a lungo i tribunali la Teleco Cavi. In sette ieri ieri sono stati rinviati a giudizio dal gup di Teramo Giovanni De Rensis con l’accusa di false comunicazioni sociali e infedeltà patrimoniale. La vicenda è quella della compravendita di un terreno da parte della Teleco, terreno che secondo la procura sarebbe stato valutato e pagato ben oltre le sue cifre di mercato.

A processo andranno i tre componenti del cda, tra cui anche Antonio Di Michele, l’intero collegio sindacale e il tecnico che firmò la perizia.

I rinviati a giudizio sono l’allora presidente Teleco Claudio Biagi, il consigliere Arnauld Tedeschi, Antonio Di Michele, sia in qualità di consigliere Teleco che come legale rappresentante della Valdisangro srl, Goffredo Tomassi, ex vicepresidente della Provincia e secondo l’accusa colui che avrebbe firmato la perizia gonfiata. Insieme a loro l’intero collegio sindacale della Teleco, cioè Gaetano Coscia, Francesca Saveria Guariglia e Roberto Gazzella.

L’intera vicenda risale al 2005, e riguarda la compravendita di un terreno che la Teleco, acquistata qualche tempo prima da Di Michele, acquistò dalla Valdisangro srl, anche questa di proprietà dell’imprenditore silvarolo. Sito a Scerne, accanto alla foce del fiume Vomano e dunque in piena zona a rischio esondazione, il terreno viene pagato dalla Teleco 12.450.000 euro, così valutato in base ad una perizia di Tomassi. Una cifra, secondo l’accusa, ben al di sopra della cifra di mercato, che si sarebbe attestata intorno ai 2,2 milioni di euro, come accertato dal perito nominato dal giudice fallimentare. Una differenza sborsata di circa dieci milioni che avrebbe causato un danno patrimoniale alla Teleco, che vantava 9,1 milioni di euro di crediti nei confronti della Valdisangro, con quest’ultima che dunque si vedeva appianata i conti.

La prima udienza del processo si svolgerà a Teramo il 3 maggio dell’anno prossimo.

 

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