Teramo, l’Ipogeo è realtà: via il cantiere, la città si riappropria della sua piazza

ipogeo_esternaTeramo. “Questa non è un’inaugurazione”. Il sindaco Maurizio Brucchi non vuole in alcun modo lasciar spazio ad eventuali polemiche e ribadisce più di una volta il concetto: “Questa mattina riconsegniamo ai teramani piazza Garibaldi”.

Il cuore pulsante della città cambia nuovamente volto con l’Ipogeo, accolto da mille polemiche ancor prima del suo “saluto” ufficiale alla cittadinanza. A molti non piace, altri attendono la conclusione definitiva dei lavori, ma forse è solo questione di “abitudine”: via gli schizzi acquatici della fontana che, già avevano lasciato il posto alla ugualmente criticata “palla” di Mastrodascio. Ora è la volta dell’Ipogeo e, il risultato finale, dicono, sarà davvero da togliere il fiato, con un’esplosione di verde e fiori colorati.

“Al momento è ancora un cantiere aperto, nonostante la conclusione dei lavori esterni” dice il primo cittadino “ma è un altro tassello che si inserisce nell’ampio progetto pensato a suo tempo dall’allora assessore comunale alla Cultura, ora assessore regionale, Mauro Di Dalmazio”.

E’ il progetto Cult, spiega Di Dalmazio, che punta a creare un vero e proprio percorso culturale, che parte dal Castello Della Monica, attraversa la città e arriva fino agli scavi di Madonna delle Grazie. “L’opera” precisa l’assessore regionale “deve essere necessariamente inserita in un contesto di sviluppo strategico, altrimenti rischia di rimanere una cattedrale nel deserto. Al termine dei lavori avremo una città completamente nuova, con una sua identità. Nei prossimi due anni e mezzo completeremo il progetto Cult, che non è solo cultura, ma anche qualità della vita in senso più ampio. Ecco, dunque, qual è uno degli elementi caratterizzanti della classe politica: sette anni fa abbiamo rischiato, cominciando ad immaginare la Teramo del futuro. E ora, tutto questo sta diventando realtà”.

A quattro anni di distanza dall’inizio dei lavori, dunque, cominciano a mostrarsi i primi segni della piazza che sarà. Ma l’Ipogeo, quello vero, si trova sotto quella grande “fioriera” centrale: tre sale, non tutte ancora completate. Il tour di questa mattina ha permesso di “scoprire” in anteprima, quella che ospiterà, in 200 metri quadri di ampiezza, il Museo Pagliacetti-Crocetti. Il resto è ancora in via di realizzazione.

Nell’attesa, i teramani potranno cominciare a “familiarizzare” con la nuova piazza Garibaldi: chissà che un giorno quell’opera, oggi oggetto di scherni e battute di ogni genere, possa entrare nel cuore dei cittadini.

 

 

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