Teramo. Prevenire il rischio idrogeologico e sperimentare un sistema di gestione integrata, a livello europeo, delle risorse idriche. Di questo ha discusso il tavolo di coordinamento che si è riunito in Provincia, alla presenza del direttore dell’Associazione UPI-TECLA, Mario Battello, e di amministratori e tecnici delle Province di Matera, Pesaro-Urbino, Potenza e Venezia.
Obiettivo dell’incontro è stato quello di elaborare una proposta progettuale che vedrà la Provincia di Teramo capofila di un ampio partenariato transnazionale e che sarà presentata al nuovo bando del programma comunitario South Eastern Europe (SEE), in uscita ad ottobre. “Questa iniziativa” ha spiegato il presidente Valter Catarra “parte da un’esigenza comune dei territori interessati, che è quella di pianificare e programmare gli interventi non solo in fase emergenziale, ma soprattutto nell’ottica della prevenzione, come ci insegna la drammatica esperienza delle ultime alluvioni del marzo scorso. In questo senso, è non solo importante, ma di particolare urgenza pervenire a un modello di gestione delle risorse idriche e del fenomeno del rischio idrogeologico integrato e condiviso a livello europeo”. Da ieri pomeriggio il tavolo tecnico ha iniziato i lavori per mettere a punto la proposta progettuale, partendo da una preliminare analisi della situazione del dissesto idrogeologico nei territori interessati e con l’obiettivo di pervenire all’elaborazione di una serie di indicatori che, in sede politica, saranno recepiti nelle future linee di programmazione e pianificazione in senso sostenibile del territorio. In particolare, i tecnici si confronteranno sui metodi più innovativi di riqualificazione dei bacini fluviali, a partire dallo strumento di programmazione negoziata rappresentato dai contratti di fiume, su cui la Provincia di Teramo ha già sviluppato un progetto pilota per il risanamento del fiume Vibrata.