Teramo. Due impronte di donna lasciate nel sangue fresco rinvenuto sullo chalet di Ripe di Civitella dove è stato ritrovato il cadavere di Melania Rea.
È questa l’ultima indiscrezione emersa dalle indagini sull’omicidio della giovane mamma di Somma Vesuviana, ritrovata accoltellata lo scorso 20 aprile dopo essere scomparsa da tre giorni.
A sostenerlo Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, i due legali di Salvatore Parolisi, marito della donna e finora unico indagato per l’omicidio della 29enne.
Stando ad alcune voci si tratterebbe di due orme appartenenti a un piede di misura 37 o 38. Gli indizi sarebbero archiviati tra i rilievi della procura e si troverebbero in mano ai Ris che a breve dovrebbero dare ufficialmente la loro repertazione con i rilievi scientifici.
Se gli indizi dovessero essere confermati si tratterebbe di un punto a favore dei legali di Parolisi, che da tempo sostengono la tesi che la Rea potrebbe essere stata uccisa anche da una donna. Ad avvalorare l’ipotesi una presunta traccia di dna reperita sotto un’unghia di Melania.