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Cgil contro Comune di Mosciano per gestione personale

Mosciano. Cgil contro l’amministrazione comunale di Mosciano. Attraverso una nota inviata da Amedeo Marcattilli, responsabile Funzione Pubblica della Cgil, il sindacato teramano esprime profondo sdegno per le scelte politiche che l’amministrazione comunale di Mosciano ha messo in atto rispetto alla gestione del personale dipendente e precario dell’Ente. Il Comune sarebbe “gestito con superficialità e sprezzo della dignità del lavoro e dei lavoratori. Alle promesse non mantenute si aggiungono condotte altezzose: ai precari dell’Ente che hanno vinto il ricorso in tribunale (Mosciano, Tribunale condanna Comune ad assumere 2 precari) per essere stabilizzati, era stato promesso di adeguarsi a qualsiasi decisione del giudice. Ora, invece, il Comune ha promosso il ricorso per impedire la loro assunzione. La decisione davvero non si comprende: il Comune deve già pagare le parcelle degli avvocati per il ricorso perso, ora i cittadini di Mosciano dovranno pagarne altre per errori del Comune”.

Marcattilli spiega che “alle 8 co.co.co. educatrici degli asili non è toccata sorte migliore: a 3 di loro, benché utilizzate da oltre 20 anni per formare intere generazioni di bambini, a seguito dell’esternalizzazione del servizio non è stata riconosciuta la professionalità acquisita e, conseguentemente, sono state demansionate dalla cooperativa vincitrice dell’appalto senza che il Comune di Mosciano abbia mosso un dito. Per esternalizzare il servizio dell’infanzia, il Comune ha dovuto espletare 3 gare perché per le prime due sono andate deserte a causa del capitolato talmente esiguo e inferiore a quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali da scoraggiare anche la più sprovveduta delle cooperative”.

La situazione non sarebbe migliore negli uffici comunali: “una sola persona all’anagrafe, un solo agente di polizia municipale a turno. Alla pesante carenza di personale – dal 1 luglio sono andate in pensione 4 unità incluso il comandante della polizia municipale – si aggiunge la pessima organizzazione delle risorse umane. Non si pagano le indennità dovute per prestazioni di lavoro già effettuate (turno, disagio, specifiche responsabilità, produttività, ecc.), si negano i permessi spettanti in base alla Legge 104/92. Non si conoscono, ad oggi, le sorti degli autisti e delle assistenti scuolabus. Mentre l’Italia ha detto no alla privatizzazione dei servizi pubblici locali con il recente referendum, il Comune di Mosciano esternalizza anche la gestione dell’ICI e della TIA oltre ai servizi all’infanzia e al trasporto scolastico. Nei fatti, il Comune di Mosciano sta vendendo i servizi comunali al peggior offerente e, si è certi, che tali servizi saranno peggiori e più costosi per la collettività. Come è evidente, si è trattato di scelte imponenti che influenzano l’organizzazione del lavoro, la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza e che inevitabilmente condizionano la professionalità  dei lavoratori. Tutto questo è avvenuto nella noncuranza e nella altezzosa volontà di scavalcare il dovuto confronto con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali”.

La Funzione Pubblica della Cgil, che era già intervenuta in merito al licenziamento dei 14 dipendenti della Cooperativa Il Volo che operavano nel Comune di Mosciano,  chiede al sindaco Orazio Di Marcello “il motivo che giustificherebbe la presenza di tanti assessori senza settori da dirigere e di una segretaria comunale alla quale è stato aumentato persino il compenso”. E pensare che Mosciano resta una delle ultime roccaforti del centrosinistra teramano, contro la quale la Cgil interviene nuovamente chiedendo “l’immediato cambio di rotta”.