Non c’è solo la funivia per la città di Teramo. Proposte alternative all’idea della cabinovia da realizzare con i fondi del Masterplan, per unire il centro città al campus universitario, progetto bocciato dal Consiglio comunale, sembrano essere già passate sulla scrivania del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi che, però, finora non le avrebbe prese in considerazione.
Così, dopo alcuni incontri che il Movimento 5 Stelle teramano aveva avuto già in passato con alcune delle istituzioni presenti sul territorio, si è deciso di dare una maggiore spinta ad una proposta, arrivata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, che propone la realizzazione di un planetario all’interno dell’Osservatorio astronomico di Collurania, che potrebbe diventare un vero e proprio Parco dell’Astronomia e dello Spazio.
Il progetto è stato presentato in mattinata dal direttore dell’Osservatorio, Roberto Buonanno, che ha spiegato come questa idea consentirebbe di avere un’organizzazione unica nel suo genere, con la convivenza di un grande museo didattico e di una struttura scientifica. In questo modo la città di Teramo potrebbe diventare un punto di riferimento nazionale nell’offerta culturale scientifica. Per il direttore, infatti, il progetto ha l’obiettivo di interessare una vasta platea di persone, giovani soprattutto, rispondendo ad una richiesta di conoscenza che in breve tempo attirerebbe migliaia di visitatori da tutta Italia, creando, dunque, anche un indotto turistico per l’intera città.
Il planetario, il cui costo si aggirerebbe complessivamente sui 5 milioni di euro, potrebbe, inoltre, diventare la ciliegina sulla torta per una regione che, insieme all’Osservatorio di Teramo, può contare anche sulla presenza dei Laboratori del Gran Sasso di Assergi, del Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e dell’Icranet di Pescara.
E, come sottolineato anche dal consigliere comunale 5 Stelle, Fabio Berardini, ricordando come la proposta sia già stata presentata e protocollata al Comune di Teramo e alla Regione lo scorso novembre, fondamentale potrebbe essere ora la collaborazione dell’Università di Teramo, dopo lo “scambio di vedute” avuto tra il consigliere ed il rettore Luciano D’Amico sull’utilizzo dei fondi Masterplan.
“La valenza scientifica della proposta è innegabile”, commenta Berardini, “per questo ci attendiamo il sostegno concreto dell’Ateneo, così come assicurato dallo stesso rettore”.