Teramo, tutela dei consumatori: il bilancio del 2016 di Robin Hood

Violazione delle normative sulla privacy, questioni bancarie, comportamenti scorretti da parte di gestori di servizi. E’ stato un anno intenso quello dell’associazione dei consumatori teramana Robin Hood che questa mattina ha tracciato il bilancio delle attività svolte durante il 2016, durante il quale è stato ribadito come purtroppo, nonostante i dieci anni dal suo ingresso in vigore, si stia ancora all’anno zero rispetto alla conoscenza del Codice del consumo.

Le società di recupero crediti e quelle di promozione”, spiega infatti, il presidente dell’associazione, Pasquale Di Ferdinando, “violano sistematicamente la normativa sulla privacy, così come Sorit, Soget ed Equitalia quella dei contribuenti. Un quadro poco edificante e giustifica azioni di tutela oggettivamente superate dalla norma da tempo”.

Sono stato 2101 le azioni di tutela e assistenza dell’associazione prestate lo scorso anno, con una flessione di circa il 20% rispetto all’anno precedente, cui sono da aggiungere le 1019 risposte date telefonicamente o via mail, con una crescita di circa il 70%. Mentre per il dato relativo alle azioni collettive svolte autonomamente, visto in alcuni casi anche l’interesse era nazionale, non è stato possibile per quest’anno fare una giusta quantificazione.

Lo stato di crisi del paese ha portato all’associazione un 9% di casi in più relativi alle materie bancarie e al sovra indebitamento e, proprio in relazione a ciò, saranno messe a punto specifiche iniziative pubbliche per informare i cittadini, ancora oggi all’oscuro di tale possibilità, fondamentali per non vivere nel debito e lasciare oneri alle generazioni future.

Ma il 2016 è stato soprattutto l’anno delle pratiche Rai. Il sistema, infatti, non ha funzionato bene a causa soprattutto della scarsa informazione generale di alcune compagnie energetiche, le quali nonostante il pagamento parziale, hanno inviato raccomandate con minacce di distacco, in palese violazione dell’accordo sottoscritto. “Questo tipo di realtà”, ha detto di Ferdinando, “ha comportato un notevole dispendio di energie, soprattutto nelle risposte e nella preparazione dei bollettini per il pagamento”.

Inoltre è stato l’anno dei ricorsi all’Inps, a seguito della sentenza sulla perequazione, e delle verifiche dei mancati rimborsi al black out energetico della corrente elettrica. Per non dimenticare le questioni legate alla ex Banca di Teramo, mentre gli strascichi della situazione ex Tercas, oggi Banca Popolare di Bari, non sono ancora disponibili.

Tante le truffe sui contratti energetici e sulle modifiche contrattuali di gestori di telefonia, con un picco massimo avuto da Telecom Italia, con numerose vittorie avute nei confronti di pubbliche amministrazioni sorde e casi clamorosi risolti grazie all’intervento delle strutture a tutela del Garante del Contribuente e del Difensore Civico.

Positiva la collaborazione avuta con il Corecom Abruzzo, non altrettanto bene, invece, è andata con le altre Autorità, viste le ampie concessioni fatte ai gestori, tra tutte svetta l’Eni, colpevoli soprattutto di ritardo nell’invio delle fatturazioni e nei mancati rimborsi. L’anno della cessione ad Hera della Julia Servizi ha lasciato migliaia di utenti in attesa delle bollette e del recupero di somme già pagate. Ma è stato anche l’anno degli aumenti della Ruzzo e della aggressività della Sorit, oggetto di valutazione per quanto attiene i fermi amministrativi.

E sono sempre più giovani e stranieri coloro i quali si rivolgono all’associazione con la presenza di donne che si attesta introno al 40% e con l’aumento dei disoccupati arrivati al 42%, mentre il passa parola (70%) resta l’elemento fondamentale che spinge gli utenti a rivolgersi a Robin Hood. E resta basso, intorno al 3%, la percentuale delle pratiche che ha seguiti giudiziali, visto che la conciliazione resta la base fondamentale dell’attività associativa.

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