Melania, Parolisi dai giudici del Riesame

parolisi1Teramo.E’ arrivato il giorno della verità per Salvatore Parolisi. Domani mattina, di fronte al collegio del tribunale del Riesame dell’Aquila presieduto da Giuseppe Romano Gargarella che dovrà decidere della sua libertà, il caporalmaggiore dell’esercito parlerà, a detta dei suoi avvocati, e ribatterà alle accuse che due procure, quella di Ascoli e quella di Teramo, gli contestano. Accuse pesantissime, che sulla carta potrebbero valergli l’ergastolo. Parolisi è accusato di omicidio volontario aggravato dai legami di parentela, da crudeltà e da vilipendio di cadavere in eventuale concorso nei confronti della moglie Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana trovata cadavere il 20 aprile scorso a Ripe di Civitella, uccisa da 35 coltellate con relativo tentativo di scannamento, come evidenziato dalla autopsia dei medici legali, e sul cui corpo sono stati anche trovati alcune sfregi incisi post mortem. Il caporalmaggiore, che tramite i suoi avvocati si è sempre detto innocente, parlerà per la prima volta dinanzi ai giudici in qualità di indagato, dopo essersi sempre avvalso della facoltà di non rispondere nei tre interrogatori dopo l’avviso di garanzia. Difficile che il tribunale, che dovrà decidere se Parolisi debba o meno rimanere in carcere, si pronunci in giornata.

Che cosa avvenne il 18 aprile, giorno della scomparsa di Melania, nei boschi di Ripe tra le 14 e le 15? Dov’era Parolisi in quel lasso di tempo in cui sua moglie veniva uccisa? Davanti ai due sostituti procuratori teramani che hanno in mano il caso, Davide Rosati e Greta Aloisi, il militare darà la sua versione dei fatti. Spiegherà dov’era quei minuti, e dovrà rispondere indirettamente ai tanti testimoni che dicono che no, lui tra le 14 e le 15 non era sul pianoro di Colle San Marco con sua moglie e la sua figlioletta, al contrario di quanto da lui stesso affermato. Parolisi dovrà anche chiarire perchè, nei giorni immediatamente successivi all’omicidio, fosse così tanto preoccupato di nascondere agli inquirenti la sua relazione con Ludovica, la soldatessa conosciuta nella caserma del 235 Rav Piceno. I legali del militare, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, dal canto loro consegneranno lunedì mattina consegneranno la loro memoria difensiva. 150 pagine, nelle quali nelle quali sono stati rianalizzati tutti gli elementi cardine di un’indagine che al momento rimane tutta indiziaria, e che smonterebbero l’ordinanza che ha deciso il carcere per Parolisi. “Sono stati rianalizzati i risultati dei tabulati telefonici, dei dna e delle testimonianze”, ha dichiarato Gentile. Tre i superconsulenti a cui la difesa ha chiesto assistenza: Lorenzo Varetto, anatomopatologo noto per essersi occupato dei casi Cogne e Garlasco, Emiliano Giardina, genetista dell’università di Tor Vergata che ha lavorato anche sul caso di via Poma, e Roberto Cusani, docente di Telecomunicazioni alla Sapienza.

 

 

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