Il nodo della discarica di contrada Salino è una di quelle priorità attorno alla quale avviare un ragionamento molto lineare e concreto. Scevro da ogni condizionamento di ordine politico e posizioni pre-concette. In passato, a più riprese, sono stati accarezzati progetti anche ambiziosi.
Dall’ampliamento della struttura, con successivo programma di esaurimento e tombatura. L’idea di realizzare percorsi legati a fonti di energia rinnovabile. Tutto naufragato, per varie ragioni. Politiche, ma non solo. Annualmente, il Comune stanzia e spende soldi per la raccolta del percolato e per contenere gli effetti collaterali della presenza, per decenni, in quel sito di una discarica. Ora, però, occorre uno slancio,
Una proposta seria e praticabile (da parte dei nuovi amministratori) per studiare un percorso di messa in sicurezza dell’intero sito e chiudere una volta per tutte la questione ambientale. In che modo? E con quali fondi? La sfida è proprio questa. Offrire una risposta concreta, sostenibile sul piano ambientale e condivisa con la popolazione, soprattutto quella che vive a ridosso della zona.