Omicidio Giulianova, Dante Di Silvestre condannato a 14 anni

E’ stato condannato a 14 anni di reclusione con rito abbreviato Dante Di Silvestre, il 60enne caldaista che doveva rispondere di omicidio volontario aggravato per la morte del 48enne tecnico informatico Paolo Cialini.

La decisione è arrivata nel pomeriggio dal gup Giovanni De Rensis. La difesa di Di Silvestre (avvocati Gennaro Lettieri e Nadia Baldini) aveva chiesto di derubricare il reato ad omicidio preterintenzionale. Un delitto d’impeto, in sostanza, e non volontario quello di Cialini, secondo i legali del caldaista. Il gup però ha lasciato intatto l’originale capo d’imputazione.

Paolo Cialini fu ucciso nel giugno scorso, al termine di un diverbio stradale lungo viale Orsini a Giulianova, quando in auto con lui c’era anche la figlia di cinque anni. La bimba è stata ascoltata un paio di volte dagli inquirenti. Di Silvestre ha già parzialmente risarcito la piccola. Il gup, oggi, ha anche deciso alcune provvisionali immediatamente esecutive: 100mila euro per la bambina, 40mila euro per la compagna di Cialini, 20mila euro per la sorella. Altri risarcimenti verranno stabiliti in sede civile.

“Non cercavamo una sentenza esemplare, ma che facesse giustizia – ha detto dopo la sentenza l’avvocato di parte civile Giovanni Melchiorre, che rappresentava compagna e figlia – Ci teniamo a chiarire che non ci sono due famiglie distrutte, ma solo una. Quella di Paolo Cialini. Questa è una sentenza equilibrata”.

Il pm Enrica Medori, nelle cui mani è passata l’inchiesta dopo che Irene Scordamaglia ha lasciato la procura di Teramo, aveva chiesto questa mattina la condanna a 17 anni, riconoscendo le attenuanti generiche.

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