Martinsicuro, operaio licenziato: sciopero ad oltranza alla Carbotech
Martinsicuro. Una giornata di sciopero, alla quale hanno aderito quasi tutti i dipendenti della Carbotech di Martinsicuro, per protestare contro il licenziamento di un dipendente-sindacalista. Oggi, nell’azienda di Martinsicuro, gli operai hanno incrociato le braccia, dopo l’allontanamento di Gianni Carbone, perché secondo la proprietà avrebbe violato lo stato di malattia. Contestazione, questa, emersa dopo una vera e proprio controllo della sfera lavorativa e privata del dipendente. Il caso ha creato clamore, e il sindacato ha già annunciato che il licenziamento sarà impugnato nelle sedi competenti. Sciopero che proseguirà ad oltranza fino a quando non sarà reintegrato l’operaio. Sulla vicenda la federazione provinciale della Sinistra (Francesco Antonini del Pdci ed Elisa Braca del Prc) hanno diffuso una nota molto critica al riguardo. “I “padroni” della Carbotech, con un comportamento antisindacale ed antioperaio, in linea con la filosofia Marchionne, hanno licenziato un operaio a seguito di un’attività apertamente illegittima ed illecita di spionaggio ed al solo scopo di “liberarsi” di un lavoratore, non supino e schiavo, ma attento e consapevole dei propri diritti e di quelli dei suoi colleghi. Quello che si è verificato è un atto non solo illecito ed illegittimo ma vergognoso che rende manifesto come il livello delle condizioni e dei rapporti nei luoghi di lavoro siano ormai caratterizzati da una sistematica riduzione di tutti quei diritti frutto di decenni di lotte operaie e da una visione padronale gretta e schiavistica”. La Federazione della Sinistra esprime solidarietà all’operaio licenziato e ai lavoratori che hanno proclamato lo sciopero ad oltranza.