Tortoreto, omicidio Di Silvestre un mese dopo: l’indagine potrebbe finire a Teramo

Un mese. Sono trascorsi 30 giorni da quel martedì 15 novembre quando Demetrio Di Silvestre, l’artigiano 56enne di Tortoreto, uscì di casa per recarsi (così riferì alla moglie) ad un appuntamento di lavoro.

 

Che di lavoro, però, non era. Visto che di lì poco l’artigiano fu ucciso, per poi essere trasportato e bruciato all’esterno di un casolare, alle pendici del Monte Ascensione ad Ascoli Piceno. Dopo 30 giorni le indagini condotte dagli inquirenti del capoluogo marchigiano non hanno prodotto gli effetti sperati.

 

Diverse le piste seguite. Diverse le persone ascoltate, ma il giallo su alcuni passaggi è ancora avvolto nel mistero. Dal movente, al luogo dell’omicidio, agli autori. Dalle conoscenze dell’uomo alle frequentazioni, all’esame dei tabulati telefonici. La Procura di Ascoli ha passato al setaccio vari elementi, che però non hanno ancora chiarito tutti gli interrogativi legati alla vicenda.

 

 

E non è da escludere che l’uomo, prima di essere bruciato ad Ascoli, possa essere stato ucciso anche in Abruzzo. Vicino casa. A quel punto anche l’inchiesta potrebbe prendere una piega diversa e finire nelle mani della Procura di Teramo. Solo opzioni al momento, ma che potrebbero anche profilarsi all’orizzonte.

 

 

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