Per un caso simile il Comune di Mosciano aveva già perso i ricorsi per altri 4 precari storici dell’Ente. Era stato, infatti, condannato a reintegrare i lavoratori, corrispondere loro il risarcimento del danno e a pagare le parcelle degli avvocati.
“Se il Comune di Mosciano avesse riconosciuto – scrive la Cgil Funzione Pubblica di Teramo – la legittimità delle ragioni portate avanti dal sindacato, prima di promuovere i ricorsi, avrebbe evitato di far pagare i costi di queste scellerate scelte alla cittadinanza. Sarebbe stato sufficiente, poi, estendere gli effetti sella sentenza, anche senza prevedere il risarcimento economico, agli altri precari dell’Ente ed impedire così ulteriori costi a carico della cittadinanza onorando gli impegni presi pubblicamente. Invece, non pago degli errori commessi, il Comune non ha assunto gli altri precari a ha addirittura provveduto a ricorrere alla prima sentenza. Ed, oggi, perde l’ennesimo ricorso”.
Il sindaco ritiene che la decisione presa dal Comune “sia grave ed irresponsabile, che manifesti una condotta politica estranea al rispetto dei principi di trasparenza ed economicità dell’agire amministrativo e sia irrispettoso nei confronti del lavoro e dei lavoratori interessati”.
La Fp Cgil di Teramo, da tempo impegnata per la tutela delle posizioni giuridiche dei lavoratori precari, auspica che questa nuova condanna nei confronti del Comune di Mosciano spinga le amministrazioni al riconoscimento dei diritti di tutti coloro che ormai da numerosi anni prestano servizio negli enti pubblici.