Nuovi guai per gli impianti di Grasciano del Cirsu, il consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani dichiarato fallito poco più di un anno fa. La Regione ha sospeso tutte le autorizzazioni che erano in possesso del Csa, il Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila che aveva avuto in gestione parte delle strutture.
La direzione regionale che si occupa del comparto rifiuti vuol capire ora cosa sta accadendo all’interno delle strutture che si trovano nel territorio comunale di Notaresco. La sospensione delle autorizzazioni di fatto blocca tutte le attività in corso, nonostante la procedura fallimentare. Gli impianti e i capannoni del Consorzio sono rimasti chiusi.
E non si sa ora per quanto tempo rimarranno con le saracinesche bloccate. Nei giorni scorsi, secondo indiscrezioni, era arrivato sul tavolo della Regione un esposto sull’attività all’interno degli impianti non del tutto consona al piano di trattamento dei rifiuti, almeno per quanto riguarda l’organico.
Non solo, ma pare persino che venissero trattate sostanze che nella struttura del Cirsu non potevano proprio stare. Indiscrezione di cui era stato informato anche il sindaco di Notaresco, Diego Di Bonaventura, che negli ultimi tempi si è più volte battuto contro l’attività nelle strutture di Grasciano, nonostante il suo Comune faccia parte del Consorzio Cirsu, a tutela della salute dei suoi cittadini.
Gli ultimi sviluppi sembrano a questo punto dare ragione al primo cittadino. Ma è chiaro ora che gli organi competenti regionali dovranno fare piena luce sull’attività portata avanti a Grasciano. E per i Comuni consorziati torna l’incubo di dover portare i rifiuti in altre strutture.