Dovranno rimanere chiusi i rubinetti da cui sgorgava l’acqua del Santuario della Madonna dello Splendore. Le recenti analisi hanno confermato la non potabilità dell’acqua e quindi i punti utilizzati per anni per l’approvvigionamento, già chiusi più di un mese fa, non potranno essere riaperti.
In questi giorni centinaia di fedeli, soprattutto provenienti da località limitrofe, non hanno potuto attingere alla fonte quell’acqua che per decenni è stata considerata quasi miracolosa, perché secondo la tradizione culturale e religiosa in quel punto apparve la madonna al contadino Bertolino, il 22 aprile del 1557.
Il priore del convento, padre Simone, ha dovuto ottemperare alle disposizioni della Asl di Teramo e del servizio di igiene con la chiusura dei rubinetti. Ma i cappuccini stanno pensando anche a come fare per riaprire la fonte. Nei giorni scorsi alcuni fedeli hanno anche azzardato l’ipotesi di installare nel punto sorgivo un depuratore di acque, fatto di una serie di filtri da ripulire ciclicamente.
L’impianto consentirebbe di garantire la massima potabilità dell’acqua e quindi ai frati francescani di fare in modo che torni a sgorgare direttamente alle fonti di approvvigionamento. Intanto, il Comune di Giulianova ha assicurato che tramite la propria consulta del turismo e il portale utilizzato come promozione turistica del territorio verrà attuata un’attenta campagna promozionale del Santuario della Madonna dello Splendore per incentivare il turismo religioso.
In attesa che la Asl di Teramo prenda una decisione sul vecchio ospedale, che confina col convento dei cappuccini, per il quale c’è un progetto di recupero per trasformarlo in un albergo del pellegrino.