Fermo biologico a primavera, ma anche la possibilità di continuare a pescare nella Fossa di Pomo, nel mare Adriatico, considerata dagli esperti una vera e propria nursery per la riproduzione delle specie ittiche ma anche una delle migliori zone di pesca che per un periodo è stata chiusa allo strascico delle imbarcazioni adriatiche.
A Giulianova gli armatori hanno avanzato richieste chiare e specifiche all’assessore regionale alla pesca e all’agricoltura Dino Pepe, da sempre schierato accanto ai lavoratori del mare. La riapertura della Fossa di Pomo allo strascico italiano pone gli armatori locali sullo stesso piano dei loro colleghi croati che nel periodo di interdizione hanno invece avuto l’opportunità di continuare a pescare in queste acque.
“Non è stata una battaglia semplice”, ha sottolineato l’assessore Pepe, “ma alla fine abbiamo ottenuto il risultato che volevamo per permettere ai nostri pescatori di essere sullo stesso piano dei colleghi dell’altra sponda dell’Adriatico. Quindi la Fossa di Pomo da poche settimane è tornata ad essere luogo di pesca. E’ chiaro che va studiato un piano di tutela proprio in considerazione del fatto che quella zona è davvero una nursery”.
Per quanto riguarda il discorso relativo al fermo biologico che gli armatori vogliono che venga attuato a primavera e non in piena estate, l’assessore Pepe ha assicurato che si farà portavoce delle istanze dei pescatori nell’incontro che ci sarà il 16 dicembre col sottosegretario Castiglione.