Provincia di Teramo, manca il personale al Centro per l’Impiego: utenti in protesta

coda_centro_impiego_teTeramo. Decine di persone, questa mattina, si sono recate al Centro per l’Impiego di Teramo ma, giunti davanti alla sede di via Campana, si sono trovati di fronte ad un cartello affisso alla porta d’ingresso: garantiti solo i servizi minimi. La ragione? Il mancato rinnovo del contratto per i dipendenti della società in house Teramo Lavoro (scaduto ieri).

Lunghe attese da parte degli utenti, sfociate in vere e proprie proteste. Urla, rabbia, qualcuno addirittura ha accusato un malore e per chi, tra gli assessori, ha avuto la “sfortuna” di passare di lì per recarsi nel vicino ufficio di via Milli, si è sentito apostrofare duramente. Segno che la pazienza aveva davvero raggiunto il limite.

Una rappresentanza degli utenti ha anche chiesto di parlare con il presidente Valter Catarra, ma pare sia stata bloccata dagli uomini della polizia provinciale, giunti sul posto per tenere a bada gli animi.

Dopo i primi attimi incandescenti, al momento pare che la situazione sia tornata alla normalità, come assicurano i due carabinieri che ora presidiano il posto.

Le proteste, tuttavia, non sarebbero destinate a finire, visto che in questo periodo si procede alle assunzioni stagionali per le strutture turistiche nonché alle domande per la disoccupazione. Servizi espletati, appunto, dal Centro per l’Impiego attraverso il personale di Teramo Lavoro.

C’è da dire, comunque, che lo stesso Catarra ha dichiarato nei giorni scorsi che i contratti in scadenza al 30 giugno saranno prorogati successivamente all’approvazione del Bilancio, prevista per l’11 luglio prossimo. Tempi tecnici permettendo, dunque, i servizi dovrebbero tornare presto alla normalità.

In mattinata, poi, il presidente Valter Catarra ha incontrato gli utenti chiedendo loro scusa per il disservizio.

“Una circostanza inqualificabile” ha dichiarato” visto che, come mi hanno spiegato gli stessi utenti, questo problema si verifica puntualmente ogni anno. Oltre al mancato accordo con i sindacati su Teramo Lavoro, che certamente ha influito sul disordine organizzativo, al Centro per l’impiego mancavano due dipendenti assenti per giustificato motivo. Una situazione, quindi, ampiamente prevedibile e che andava affrontata con puntuali disposizioni dirigenziali. Agli utenti va comunque garantita accoglienza e nei dovuti modi, anche la maniera con la quale si spiegano le circostanze, in questi momenti, è determinante. Tutto questo è venuto a mancare e si poteva evitare. Ma certo non si ripeterà mai più”.

Si è concluso, infatti, con un nulla di fatto il tavolo delle trattative fra Teramo Lavoro e i sindacati. Ieri sera, nel corso di un incontro al quale ha partecipato anche Catarra oltre all’amministratore delegato di Teramo Lavoro, Venanzio Cretarola, con i rappresentanti sindacali del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil non si è giunti ad un accordo propedeutico alla proroga dei contratti.

“I sindacati” spiega il presidente “ci chiedono impegni che per legge, ora, non possiamo assumere per due ordini di motivi: se non approviamo il bilancio, l’11 luglio, gli impegni che ci chiedono sarebbero carta straccia perché non c’è la copertura finanziaria, allo stesso modo Teramo Lavoro, società pubblica sottoposta a tutti i vincoli dettati dalla legge, non può garantire oggi una proroga per 12 mesi. Si ripeterebbe quello che è accaduto due anni fa quando l’amministrazione D’Agostino e i Sindacati sottoscrissero un accordo per la stabilizzazione che poi si è rivelato totalmente inutile perché inapplicabile. Mi sono dichiarato disponibile e mettere nero su bianco l’impegno dell’ente a garantire la prosecuzione dell’esperienza di Teramo Lavoro ma anche questo non è bastato. In questa situazione di incertezza, però, né i lavoratori, né i cittadini fruitori dei servizi, possono rimanare con il cerino in mano. Ho dato disposizione ai dirigenti affinchè sia garantita la continuità di tutti i servizi e anche Teramo Lavoro si è impegnata in questo senso e mi auguro che da subito vi sia un assunzione di responsabilità da parte di tutti per superare posizioni difficilmente comprensibili considerato che, a dimostrazione, della nostra volontà abbiamo messo in bilancio tutte le somme necessarie a copertura delle spese contrattuali”.

Teramo Lavoro ha chiesto ai sindacati un accordo “tecnico richiesto dalle vigenti disposizioni di legislative e contrattuali” per garantire la prosecuzione dei contratti in attesa della possibilità “amministrativa” di approvare piani di più lunga durata. A questo scopo il presidente Catarra aveva garantito un incontro subito dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2011.

“Chiedere impegni formali ora su piani a 12 mesi o 24 mesi, ora, sapendo che non è possibile sottoscriverli mi pare del tutto irragionevole” conclude Catarra  “e certo non utile per i dipendenti. Del resto, alla Teramo Lavoro sono impiegati decine di esperti delle materie contrattuali e non ho dubbi che possano facilmente verificare la buona fede delle nostre posizioni”.

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