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Teramo, crisi Biblioteca Delfico: la contro-replica del direttore Ponziani

Teramo. Ormai, pare che il direttore della Biblioteca Delfico, Luigi Ponziani, ed il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, dialoghino tra loro solo per mezzo delle lettere aperte. Repliche e controrepliche che si susseguono, tenendo sempre in primo piano l’istituzione culturale della città. La Biblioteca appunto.

L’allarme era stato lanciato dal direttore Ponziani la scorsa settimana. Proprio lui si era appellato alla cittadinanza e al presidente Catarra, chiedendo un impegno concreto a tutela della Biblioteca. L’appello non è caduto nel vuoto. I teramani sono rimasti colpiti dalle sue parole e Catarra non ha esitato a rispondere, imputando il taglio dei fondi a disposizione per la Delfico a minori risorse generiche. Risposta che non Ponziani non avrebbe gradito, considerata la controreplica, che porta esattamente la data di oggi.

“Egregio presidente, la ringrazio per la cortese risposta, ma non le nascondo che le sue considerazioni paiono inadeguate rispetto alla gravità delle questioni poste. So bene in quali difficoltà si dibattono gli Enti locali e in particolare la Provincia di Teramo. Ma, un conto è tagliare sprechi e ridimensionare impegni relativi ai più diversi settori; altro è stroncare un servizio essenziale e di alta qualità come quello fornito dalla Dèlfico. Le minori entrate non consentono di ridicolizzarne le funzioni attraverso uno stanziamento che è passato dai 120mila euro del 2007 ai 20mila previsti per il 2011. Così si uccide anche il miglior cavallo di razza”.

“Salviamo la Dèlfico”, dunque, secondo Ponziani, “non è una invocazione retorica, ma una precisa esigenza da soddisfare se si vuol uscire da questo cul de sac. Per farlo, occorre mettere in campo tutte quelle azioni che consentano di affrontare nell’immediato le gravissime contingenze finanziarie e individuare i modi di gestione di questo prestigioso istituto culturale. Io stesso ho sollevato la sproporzione del contributo annuale che la Provincia concede al “Braga” che non dipende direttamente dalla Provincia, come invece la Biblioteca, il cui finanziamento è dovere istituzionale dell’Ente la lei presieduto. Sono ben lieto che riaffermi che la Provincia di Teramo non intende ridimensionare il presidio culturale rappresentato dalla Dèlfico, ma tale affermazione diventa pura petizione di principio se non ne scaturiscono atti conseguenti. Per il resto non posso che prendere atto dell’impegno a reintegrare in qualche modo il personale perso dalla struttura negli ultimi mesi, sottolineando nel contempo che la professionalità e la specificità del lavoro bibliotecario non consentono generiche fungibilità, pena la decadenza della qualità del servizio che richiede competenze peculiari e adeguati livelli culturali”.

E sulla proposta lanciata da Catarra, di individuare forme nuove di finanziamento per la Biblioteca Dèlfico attraverso progetti da sottoporre a Regione, Ministero e Unione Europea, “non può che trovarmi consenziente. Ma, di grazia, una progettualità su temi innovativi che sarebbero i soli a poter essere finanziati, come potrebbero essere presentati se le attuali difficoltà finanziarie non consentono neanche di assicurare una pur minima ordinaria amministrazione? Primum vivere, deinde philosophari! Insomma ci si dia la speranza della sopravvivenza, poi si progetterà quanto e più di oggi. Le idee non mancano”.

E conclude con una richiesta: “convochi un tavolo di concertazione con i rappresentanti di Enti, istituzioni economico-sociali, Banche, Fondazioni bancarie, esponenti politico-istituzionali cittadini, regionali e nazionali. Si metta in cantiere un progetto di salvaguardia della più antica istituzione culturale di Teramo e d’Abruzzo che preveda anche una nuova modalità di gestione capace di far uscire definitivamente la Dèlfico da una condizione di precarietà avvilente e di anno in anno rinnovantesi. Diversamente, il perseverare su una linea non più percorribile con vantaggio, suonerebbe disdoro ai cittadini, agli studiosi, alla storia e alla cultura di questo territorio, ma anche all’Ente che della “Dèlfico” dovrebbe garantire la vita”.

 

Il commento dei Gruppi consiliari del Pd, IdV, Sel e della lista “La Tua Provincia”. La grave carenza di personale e l’esiguità dei finanziamenti annunciati hanno già determinato la riduzione dei servizi e rischiano di minare le prospettive di una prestigiosa struttura, sulla quale la Provincia ha investito in passato ingenti risorse (basti pensare all’investimento per il recupero di Palazzo Delfico, oggi sede della Biblioteca). Le risposte finora date dal presidente Catarra a tali preoccupazioni sono davvero inadeguate. Per quanto riguarda il personale, si rinvia tutto ai provvedimenti riguardanti la nuova dotazione organica, che giacciono nel cassetto da oltre un anno. Per quanto riguarda le dotazioni finanziarie, si annunciano assurdamente “variazioni di bilancio nel corso dell’anno” quando il Bilancio di previsione deve essere ancora approvato : siamo a fine Giugno e i Consiglieri sono ancora in attesa della consegna della proposta deliberata dalla Giunta; le correzioni possono e debbono essere apportate subito. A giustificazione dei tagli, abbiamo ascoltato le solite litanie sulla riduzione dei trasferimenti da parte del Governo (ma non dovrebbero essere compensati dalla stangata decisa dalla Giunta con l’aumento nella misura massima del prelievo sulla RCAuto?) e, immancabilmente, sui debiti ereditati (una solfa non più credibile dopo due anni di mandato amministrativo). Non facciamo demagogia e sappiamo che le difficoltà finanziarie sono reali. La Giunta dovrebbe però spiegare perché, nel pieno di tali difficoltà, ha utilizzato ingenti risorse per acquistare una nuova auto blu (53mila euro); spendere per la comunicazione su una sola emittente regionale oltre 40mila euro; contribuire in misura tanto cospicua alla tappa del Giro d’Italia (oltre 50mila euro) e alla manifestazione Reportage di Atri (20mila euro); quadruplicare la spesa per tirocini formativi nell’Ente (nel 2010 100mila euro), giungendo al tetto massimo consentito dalla legge. E’ vero che sul bilancio della Provincia grava come un macigno, da tanti anni, il sostegno finanziario all’Istituto Braga, altra prestigiosa istituzione culturale che rischia di non sopravvivere al massacro che il Governo nazionale e la Giunta Regionale stanno producendo nel campo della politiche per la formazione e per la cultura. Su questo tema, i Gruppi del Centrosinistra sono pronti a contribuire ad una forte mobilitazione del territorio per ottenere, finalmente, la statizzazione dell’Istituto. Bisogna capire che non ci si può affidare ad iniziative volenterose di questo o quel parlamentare: occorre esigere dal Governo l’attuazione del Protocollo di intesa per la statizzazione, firmato dal Ministro dell’istruzione nel 2005. Ma ora la priorità è dare certezze alla Biblioteca “Delfico”. Proponiamo che la competente Commissione del Consiglio Provinciale, nell’esaminare la proposta di Bilancio, individui risorse aggiuntive per adeguare il finanziamento e ci riserviamo, se sarà necessario, di predisporre emendamenti da presentare in Consiglio Provinciale.