Presto arriveranno i soldi per la difesa idrogeologica del fiume Tordino. La notizia è stata resa nota nell’ultimo Consiglio Regionale, durante il quale è stato comunicato lo stanziamento, attraverso un Atto Integrativo al Piano delle Opere Idrauliche 2010-2012, di somme per la sistemazione idraulica del fiume Tordino.
Una richiesta, questa, che era stata inoltrata dal consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, con un apposito emendamento che portava la firma bipartisan dei consiglieri regionali Di Matteo (PDL), Rabbuffo (FLI) ed era stato inoltre segnalato dall’Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Teramo, Elicio Romandini.
“Sono soddisfatto” dice Ruffini “è stata riconosciuta l’assoluta priorità di quel tratto della Teramo-mare spesso interessata da esondazioni che causano frane e crolli della carreggiata”.
Questo tratto è, infatti, caratterizzato da un marcato restringimento dell’area golenale per la presenza di infrastrutture parallele all’alveo del fiume, ovvero la provinciale 25A in sponda destra e la recente variante alla statale 80, cioè la Teramo-Mare in sponda sinistra. Tale configurazione impedisce al fiume la naturale prosecuzione, mentre in casi di eventi di piena la sezione dell’alveo appare assolutamente inadeguata al deflusso, con notevole rischio di esondazione per gli insediamenti e le infrastrutture limitrofe.
“Era necessario intervenire con urgenza” aggiunge il consigliere regionale “in modo da eliminare il restringimento dell’alveo del fiume Tordino ed evitare che ad ogni esondazione si possano creare situazioni di pericolo pubblico alle viabilità adiacenti”.
Il problema è che l’attuale configurazione impedisce al fiume la naturale divagazione meandriforme, tipica dei nostri fiumi in condizioni di magra, mentre in casi di eventi di piena la sezione appare assolutamente inadeguata al deflusso.
“La provinciale 25A, si trova, in alcuni tratti, praticamente al centro del demanio” aggiunge Ruffini. “L’alveo risulta ristretto di 50-60 metri, contro gli originari 100-120 metri. Questa situazione rende di fatto difficile ed antieconomico proteggere la strada in quanto qualunque opera, alla lunga verrebbe divelta dalla corrente”.
La soluzione ottimale al problema è quella di delocalizzare la suddetta viabilità. Tuttavia lo spostamento risulta di difficile applicazione per la Teramo-mare, in quanto, oltre che per i costi molto elevati, le aree retrostanti sono ormai sature. Per quanto riguarda la strada provinciale, invece, l’operazione sarebbe di facile attuazione, visto che le aree retrostanti sono libere da costruzioni e l’arretramento dall’attuale alveo, potrebbe essere significativo, dell’ordine di 40-50 metri.
“Questo lavoro renderebbe al fiume la giusta sezione di deflusso” conclude “con miglioramenti netti sotto l’aspetto della sicurezza idraulica e con benefici anche dal punto di vista ambientale, vista la possibilità di ricreare la naturale conformazione fluviale. L’intervento come segnalato dalla Provincia di Teramo si attesta intorno al milione di euro”.