I sindaci di 8 comuni teramani, che hanno subito gravi e ingenti danni alla proprietà pubblica e privata a causa del sisma 2016, con una popolazione complessiva di 27 mila persone, presentano alcune proposte emendative in merito ai provvedimenti “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma 2016”. Il primo obiettivo è quello di portare all’individuazione di aree intermedie in cui rientrino i comuni danneggiati in maniera significativa dal terremoto, ma al momento esclusi sia dal cosiddetto “cratere” che da allegati ed elenchi che prevedono alcune misure di sostegno nel post-sisma.
A chiederne l’istituzione – con agevolazioni su mutui e scadenze, la possibilità di assumere tecnici per la ricostruzione, la programmazione di fondi per il miglioramento sismico delle scuole sui propri territori – sono i sindaci: Vincenzo Di Marco (Castellalto), Santino Di Valerio (Cermignano), Giuseppe Del Papa (Cellino Attanasio), Alessandro Frattaroli (Basciano), Franco Campitelli (Canzano), Diego Di Bonaventura (Notaresco), Michele Petraccia (Pietracamela) e Severino Serrani (Penna S.Andrea).
Nello specifico gli amministratori degli enti comunali vogliono presentare proposte di emendamento che portino a:
– Prevedere l’individuazione da parte del Commissario straordinario di aree intermedie in cui rientrano quei Comuni che hanno subito ingenti danni pubblici e privati ma che non sono individuati nel cd. “cratere” e quindi non sono ricompresi nell’allegato 1 al D.L. 189 e neppure ricompresi nell’altro elenco previsto dal D.L. 205.
– Consentire, anche ai comuni facenti parte delle aree intermedie, di assumere personale necessario per gli interventi di ricostruzione post-sisma, con i relativi oneri posti a carico del fondo per la ricostruzione o in subordine anche a carico dei bilanci comunali tramite la deroga ai limiti di assunzione pubblica.
– Esentare anche i Comuni facenti parte delle aree intermedie dal rispetto del pareggio di bilancio per gli anni 2016-17.
– Differire le rate di scadenza dei mutui concessi, come per i Comuni ricompresi negli allegati 1 e 2 anche per i Comuni facenti parte delle aree intermedie.
– Modificare il concetto di “Borghi storici” con “centri storici, quartieri, contrade, frazioni, vocaboli, case sparse e villaggi fuori dai centri storici e in borghi caratteristici, in modo da garantire anche chi è fuori dal centro;
– Possibilità di cumulare il contributo del 50% (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici;
– Innalzamento della soglia della S.O.A. (Società Organismo di Attestazione) da 150mila a 300mila euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali;
– Programmazione di fondi specifici per l’edilizia scolastica anche con la riprogrammazione del piano triennale 2017-2019, necessari per il miglioramento e adeguamento sismico.
I sindaci firmatari di questo documento nell’intento di essere propositivi e riconoscendo che hanno avuto danni minori rispetto ad altri comuni, chiedono solo di poter essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo e i propri doveri nei confronti delle loro comunità per risolvere nel più breve tempo tutte le criticità procurate dal sisma, ribadendo il concetto che i danni dentro o fuori dal cratere devono essere trattati nello stesso modo.