Giulianova. I fondi per il nuovo ospedale di Giulianova non verranno assegnati ad un altro comune abruzzese ma per il momento restano in sospeso perché l’Asl sta tentando di individuare la sede giusta per un nosocomio unico per tutta la Provincia di Teramo.
Nella delibera della Giunta Regionale n. 742 dello scorso 15 novembre, con cui si finanzia la costruzione di 4 nuove strutture ospedaliere, la ristrutturazione del nosocomio e la realizzazione di una sede centrale del 118, si legge che “la realizzazione del nuovo ospedale di Giulianova resta sospesa e condizionata alla definizione dell’iter acquisitivo della proprietà del sedime, benché già individuato dal Comune di Giulianova, in capo alla competente Asl, quale necessaria condizione per l’erogazione del finanziamento”.
Quindi il finanziamento verrà sbloccato soltanto dopo che l’Asl di Teramo formalizzi l’acquisto del terreno. Ma non è detto che questo avvenga a Giulianova, infatti, Roberto Fagnano, ha scritto alla Regione spiegando di credere nella realizzazione di un’unica sede ospedaliera per la Provincia di Teramo, trasformando e riorganizzando le attuali sedi in medicina territoriale (distretto di base, laboratorio analisi, ambulatori e pronto soccorso).
La scelta dell’Asl di Teramo è basata su un’analisi della ‘vetustà’ strutture ospedalieri preesistenti a Giulianova, Teramo e Atri e delle ingenti somme per la loro messa a norma (considerando la prevenzione di incendi e danni terremoto).
Il Nuovo Ospedale Unico Provinciale dovrà essere realizzato in ‘posizione baricentrica’ rispetto ai tre comuni (Giulianova, Atri, Teramo) e per questo in molti ipotizzano la soluzione di Mosciano Stazione (o Selva Piana) a due passi del casello autostradale e dell’uscita della Teramo-Mare.
Nessuna decisione però è stata già presa. L’Asl si è impegnata a redigere uno studio di fattibilità del progetto ipotizzato, individuando alcuni luoghi strategici e le spese per realizzarlo e poi la Regione deciderà.
A questo punto si attendendo le reazioni del Sindaco Francesco Mastromauro, che nei giorni scorsi aveva anche minacciato le dimissioni, pungolato dalle opposizioni, su tutti il Movimento 5 Stelle che aveva chiesto un consiglio comunale sulla vicenda.