E’ quanto deciso questa mattina al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Giovani De Rensis e nella quale il giudice ha rigettato tutte le eccezioni sollevate dalla difesa dell’uomo, rappresentata dagli avvocati Gennaro Lettieri e Nadia Baldini, così come la richiesta di questi ultimi di prevedere l’esame dei loro consulenti (l’anatomopatologo nominato dalla difesa, l’investigatore privato che si era occupato delle indagini difensive ed una criminologa).
Dunque, si tornerà in aula a dicembre, con i difensori del caldaista che cercheranno di dimostrare la tesi del delitto d’impeto. Una tesi che per i legali dell’uomo sarebbe sostenuta non solo dalle risultanze dell’autopsia ma dallo stesso comportamento di Di Silvestre subito dopo il delitto. Fu proprio lui, infatti, a soccorrere Cialini e a chiamare i soccorsi, aspettando in strada anche l’arrivo dei Carabinieri. Di Silvestre avrebbe inoltre già provveduto ad un primo risarcimento nei confronti della figlia della sua vittima.
Stamattina in aula, per l’udienza preliminare, erano presenti anche i familiari di Cialini, tra cui la compagna. “Assassino, delinquente”, ha urlato la donna all’indirizzo di Di Silvestre quando è uscito dall’aula.