Dopo essere stato soccorso e curato nel Centro di Recupero Fauna Selvatica a Pescara, il piccolo è stato portato ad Atri e rilasciato all’interno dell’area protetta.
“Siamo lieti” commenta il direttore Adriano De Ascentiis “di poter annunciare un ulteriore passo avanti sia nella protezione degli animali selvatici, sia nell’arricchimento del patrimonio di biodiversità di cui gode la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri, in cui convivono, in armonia con la natura e con l’uomo, esemplari rari e bellissimi quali istrice, capriolo, gruccione, falco pellegrino, martin pescatore e tante altre varietà di rettili e insetti”.