Dentro, fuori, limiti, clausole. Il decreto atteso per l’ampliamento del cratere, che dovrebbe inglobare anche Teramo e sembrerebbe aver escluso il comune di Isola, in realtà deve ancora essere pubblicato e sono in tanti a questo punto a voler leggere con attenzioni le decisioni del Governo in relazione alle zone terremotate.
“Se Teramo non sarà pienamente nel cratere”, spiega l’assessore comunale alla Protezione Civile, Franco Fracassa, commentando le notizie che vorrebbero il Comune in una sorte di sottocratere con alcune limitazioni, “la riteniamo una decisione inaccettabile e ci faremo sentire. Non è possibile che ci siano cittadini di serie A e di serie B. Oggi il nostro territorio conta più di 800 sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case e sono ancora più di tremila le richieste di controllo che dobbiamo esaminare. I numeri sono decisamente gravosi e non immagino a quanto potremo arrivare una volta completate le operazioni di verifica. In questo momento abbiamo bisogno essenzialmente di tecnici e solo dopo, con il report finale, si potrà tracciare la stima dei danni”.
Per l’assessore, dunque, non potrà esserci niente di meno che l’inserimento a pieno titolo del Comune, risultate essere tra quelli che ha subito le conseguenze più pesanti nella provincia, nel cratere. E sottolinea come se i criteri utilizzati per ottenere benefici siano quelli relativi alla valutazione dei danni, è necessario poter avere tutte le schede di valutazione prima di scegliere chi lasciare fuori.
“Abbiamo gli stessi diritti di Valle Castellana, Isola e Campli e mi auguro che nessuno abbia intenzione di fare politica con il terremoto”, continua Fracassa, sottolineando come non sia lui ad andare a Roma e a decidere i territori da aiutare o meno.
“Aspettiamo di leggere il documento” conclude l’assessore “e di avere per iscritto tutti i parametri necessari. Poi, nel caso, si agirà”.