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Alba Adriatica, Comune condannato a pagare espropri per la caserma

Alba Adriatica. Ottantamila euro, più gli interessi, per chiudere la partita relativa agli espropri dell’area dove, alcuni lustri fa, è stata realizzata la caserma dei carabinieri di Alba Adriatica. E’ questo l’esito di una recente sentenza del tribunale di Teramo, che ha condannato il Comune di Alba ad indennizzare i coltivatori e gli eredi di un appezzamento di terreno, espropriato dall’ente, per realizzare l’edificio dove ha sede la compagnia dei carabinieri. La sentenza di primo grado, immediatamente esecutiva, è stata già impugnata dalla giunta municipale, attraverso un ricorso del legale, sia per spostare il contenzioso in appello, ma soprattutto per ottenere la sospensione dell’esecutività della sentenza. La somma è comprensiva sia dell’indennizzo riconosciuto ai vecchi affittuari del terreno, all’epoca dell’esproprio coltivato, sia di tutta una serie di oneri che sono stati anticipati nel corso degli anni da parte dei ricorrenti. Va detto, che il tribunale ha rigettato anche la domanda, presentata dal Comune, di garanzia a tutela di coloro che la sentenza obbliga a risarcire. La vicenda è abbastanza complessa e si trascina avanti da oltre 20 anni. A metà degli anni ’80, infatti, l’allora amministrazione civica (guidata dal sindaco Mario Capece) perfezionò un’occupazione d’urgenza dell’area, operazione necessaria per realizzare poi l’immobile destinato ad ospitare i militari dell’Arma. Successivamente, fu liquidato il proprietario del fondo e le somme stanziate dall’ente sarebbero dovute servire anche per indennizzare gli affittuari dello stesso, come prevede la legge. Cosa che, però, non è stata fatta, nonostante chi coltivava il fondo ha poi presentato nel ricorso i riscontri che attestavano il pagamento del fitto. A distanza di anni, ora, il tribunale si è pronunciato, condannando l’ente a rifondere le somme ai ricorrenti.