Ascoli. Si terranno lunedì alle 15.00 a Somma Vesuviana i funerali di Melania Rea, la 29enne ritrovata accoltellata nel bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, lo scorso 20 aprile.
Un delitto che, a quasi un mese di distanza, non vede ancora alcun nome sul registro degli indagati. “Un vero rompicapo” lo ha definito il pm di Ascoli Piceno: tanti i sospetti sul marito, il caporal maggiore Salvatore Parolisi, tante le incongruenze, tanti gli “scheletri nascosti” dietro una coppia apparentemente felice e innamorata. Eppure Parolisi rimane ancora persona informata sui fatti e grida la sua innocenza chiedendo che venga fatta luce sulla morte della moglie.
Spuntato intanto alcune intercettazioni telefoniche relative alle conversazioni che proprio il marito della vittima avrebbe avuto con la sua amante, Ludovica, nei giorni successivi a quel famoso primo maggio, quando la soldatessa contattò l’uomo sul suo cellulare e Parolisi dichiarò: “Chiudi, ti richiamo da una cabina”.
Il militare avrebbe infatti consigliato alla donna di “non parlare in ambienti chiusi” e a Ludovica che insiste Salvatore è arrivato a dire: “Fidati di me, aspetta la fine…”.
Sono brandelli di frasi passate più e più volte al vaglio degli inquirenti, intenti a non farsi scappare nessun dettaglio. Si è discusso, ad esempio, dei vestiti di Parolisi e del perché indossasse un piumino al supermercato e pantaloncini in montagna. Si è discusso delle scarpe del caporal maggiore. Si è discusso delle tracce di lama che sarebbero state rintracciate sui rivoli di sangue già coagulato.
Tutto rimane, però, ancora avvolto nel mistero, mentre un intero paese piange Melania. La famiglia della ragazza ha comunicato l’orario e la data dei funerali al locale comando vigili e l’amministrazione comunale ha disposto un apposito servizio d’ordine per consentire il regolare svolgimento della funzione funebre. Non è previsto, al momento, il lutto cittadino.