Teramo, tagli al 118: Fimmg e Assomed chiedono integrazione del territorio con rete ospedaliera

ambulanza_118Teramo. Una riflessione sulla riorganizzazione del sistema delle emergenze-urgenze alla luce del recente decreto commissariale di riordino della rete ospedaliera.

È quanto chiedono la Fimmg (Federazione dei medici di famiglia) di Teramo e l’Anaao Assomed (Associazione dei medici dirigenti ospedalieri) d’Abruzzo. “La riorganizzazione” spiegano meglio entrambe “deve comunque tener conto di alcuni parametri: da un lato sicuramente un tempo massimo di intervento e, dall’altro, soprattutto un’attenzione verso il paziente rappresentata da una rapida stabilizzazione dal suo trasferimento non nell’ospedale più vicino, bensì nell’ospedale più idoneo al trattamento della patologia. Ulteriore tassello, nel completamento del servizio di emergenza, è la piena integrazione della medicina del territorio che, soprattutto nelle sedi più disagiate e distanti dalle strutture di ricovero, può rappresentare un primo passo verso il miglioramento del servizio, a condizione però che vi siano una informatizzazione dell’intero sistema con la messa in rete degli ospedali in modo da consentire un costante monitoraggio e una valutazione in tempo reale della disponibilità dell’assistenza”.

Proposto, inoltre, il miglioramento complessivo della fruibilità dei servizi di pronto soccorso, che, nella loro opinione, deve basarsi sulla riduzione dei codici bianchi, l’implementazione del personale (da recuperare attraverso la riorganizzazione puntuale del 118) e lo snellimento delle attività tramite la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici intraospedalieri.

“Fimmg e Anaao” si legge nella nota “ritengono necessario ribadire questi principi anche alla luce delle recenti notizie sulla futura riorganizzazione del 118 nel territorio provinciale di Teramo, basata unicamente sulla valutazione del numero di prestazioni effettuate nell’arco dell’anno per ogni postazione e sul costo pro capite della rete dell’emergenza. Un’operazione che comporti un taglio pur significativo della spesa non può infatti essere portata avanti senza una reale contropartita in termini di efficacia ed efficienza del servizio e di sicurezza per la popolazione. Qualsiasi tipo di rimodulazione, quindi, va impostata stabilendo prioritariamente le finalità da raggiungere e gli interventi strutturali e di sistema che occorre attuare”.

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