Diversi elementi fanno intuire che il colpo possa essere stato pianificato nei dettagli: sia per la quantità di materiale trafugato (per trasportarlo è stato poi necessario un autocarro), che per la strategia usata per trovare una via di fuga. La banda di ladri, infatti, ha focalizzato le sue attenzioni sul magazzino dell’azienda, che rigenera e commercializza varie tipologie di cartucce, nonostante nella struttura visitata fossero ospitate altre attività e poi per poter portare via la refurtiva, senza essere notati, hanno praticato un foro nel muro divisorio tra il magazzino trafugato e la sede di una ditta edile. Oltre ai cartoni di toner, i ladri si sono impossessati anche di una serie di attrezzature in uso alla ditta edile, come martelli pneumatici, decespugliatori e tosaerba.